TUTTO mercato WEB
Baggio: "Per Bologna grande affetto, a Brescia abbiamo emozionato. E ricordo Mero..."
Bologna e Brescia sono state le due oasi felici di Roberto Baggio, due città in cui il Divin Codino ha lasciato il segno e regalato magie. Nel corso dell'intervista rilasciata a Revista Libero, l'ex numero 10 della Nazionale italiana ha ripercorso quelle due tappe fondamentali della sua carriera: "Bologna è una città che sa di calcio. In passato ha visto giocare nella sua rosa grandi giocatori. Ha una conoscenza calcistica che si eredita, che si tramanda di padre in figlio. Amano il talento. Sono stato lì solo per un anno, ma quel pubblico è stato indimenticabile per me. Spero di avere regalato emozioni che solo gli appassionati di calcio sanno riconoscere. Sento che l'hanno apprezzato. Mi hanno anche incoraggiato quando era necessario, quando ho avuto un momento difficile. Per il Bologna non posso che avere affetto e gratitudine".
Brescia nel cuore: "L'atmosfera era unica. Il luogo, le persone, il club, i giocatori... Quando giochi a calcio con persone competenti, che sanno stare al proprio posto e sanno cosa è meglio per la squadra, è normale che tutto funzioni alla perfezione. Abbiamo ottenuto buoni risultati ma soprattutto abbiamo regalato emozioni che sono rimaste per sempre nel cuore delle persone. Questa è la più grande vittoria, il più grande successo. C'è solo una pagina nera di quel viaggio: la morte di Vittorio Mero. Voglio ricordare il suo sorriso e la dolcezza di uno splendido ragazzo. Vorrei anche ricordare due persone per me fondamentali lì: il presidente Gino Corioni e Carletto Mazzone, un grande allenatore".
L'importanza di Mazzone: "Lo amo moltissimo. Uomo vero, serio e sincero in un mondo di ruffiani e opportunisti. Se deve dirti qualcosa, te la dice in faccia. Mi ha dato la possibilità di vivere altri quattro anni di calcio. Un calcio bello, puro, totale. Brescia è stata molto generosa con me e mi ha aiutato a conoscerla a fondo. Sarò eternamente grato".
Brescia nel cuore: "L'atmosfera era unica. Il luogo, le persone, il club, i giocatori... Quando giochi a calcio con persone competenti, che sanno stare al proprio posto e sanno cosa è meglio per la squadra, è normale che tutto funzioni alla perfezione. Abbiamo ottenuto buoni risultati ma soprattutto abbiamo regalato emozioni che sono rimaste per sempre nel cuore delle persone. Questa è la più grande vittoria, il più grande successo. C'è solo una pagina nera di quel viaggio: la morte di Vittorio Mero. Voglio ricordare il suo sorriso e la dolcezza di uno splendido ragazzo. Vorrei anche ricordare due persone per me fondamentali lì: il presidente Gino Corioni e Carletto Mazzone, un grande allenatore".
L'importanza di Mazzone: "Lo amo moltissimo. Uomo vero, serio e sincero in un mondo di ruffiani e opportunisti. Se deve dirti qualcosa, te la dice in faccia. Mi ha dato la possibilità di vivere altri quattro anni di calcio. Un calcio bello, puro, totale. Brescia è stata molto generosa con me e mi ha aiutato a conoscerla a fondo. Sarò eternamente grato".
Altre notizie
Ultime dai canali
lazioLazio-Juventus, le pagelle dei quotidiani: Taty-Luis che coppia, treno Marusic
romaLa Roma in prestito - Buona prova per Shomurodov, Darboe appannato, affaticamento per Belotti
milanMilan, futuro in gioco: le prime pagine dei principali quotidiani sportivi in edicola
romaSconfitta che complica, ma non troppo, i piani Champions. La Roma è sempre padrona del suo destino
napoliNuovo stadio, ADL fiducioso: Fitto non ha bocciato ipotesi Bagnoli, Manfredi tifa Maradona
romaCon Lukaku fermo ai box e un Abraham non ancora convincente, Azmoun è l’asso di De Rossi: con Udinese e Napoli sarà il turno dell'iraniano
romaCome proseguirà Udinese-Roma
romaUdinese-Roma - Le probabili formazioni
Primo piano