UN MIRTO CON... Silvio Longobucco

Riguardo all'attualità in orbita Cagliari, la redazione di TuttoCagliari.net ha intervistato in esclusiva Silvio Longobucco, calciatore rossoblù tra il 1975 e il 1982.

Come giudichi la stagione del Cagliari appena conclusasi?

"E come si fa a giudicare un campionato senza tifosi?".

Ritieni che il Cagliari ne sia stato penalizzato?

"Assolutamente sì. Io ho giocato nel Cagliari: i tifosi sono tutto. Tante partite che, forse, avremmo meritato di perdere ce le hanno risolte i tifosi. Quelli del Cagliari sono unici al mondo: li porterò sempre nel mio cuore".

Dal tuo punto di vista Semplici può aprire un ciclo duraturo a Cagliari?

"Io personalmente sono un po' arrabbiato":

Per quali ragioni?

"Perchè con questa squadra il Cagliari poteva fare decisamente di più. Semplici è stato fondamentale, secondo me ha trasmesso un concetto molto semplice".

Quale?

"Che per vincere devi sacrificarti e correre più degli altri. Nel girone di andata, in certe partite, il Cagliari sembrava camminasse in campo".

Ora ci sono i presupposti per puntare all'Europa?

"I tifosi del Cagliari lo meriterebbero. Però bisogna avere il coraggio di spendere e di trattenere, a tutti i costi, i giocatori che sicuramente vorranno portarti via le big".

C'è anche in ballo il discorso nuovo stadio...

"Quello sarebbe utilissimo. Per una squadra come il Cagliari, come dicevo prima, il pubblico gioca in campo, insieme ai calciatori".

Hai qualche aneddoto particolare che ti lega a Cagliari?

"L'anno che scendemmo in B, quando si fece male Gigi Riva. Retrocedemmo e ci compattammo, crescendo anche a livello di gruppo".

Si ringrazia Silvio Longobucco per la cortesia e per la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.