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...con PerinettiTUTTO mercato WEB
sabato 21 settembre 2019, 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Perinetti

“Derby, arrivi troppo presto! Piatek deve imparare i meccanismi di Giampaolo. Inter, la talpa ha i giorni contati... Napoli bravo a non cambiare troppo. Juve, che colpo De Ligt!”
“Milan-Inter? È un derby, arriva troppo presto perché entrambe le squadre sono nuove e con due grandi allenatori che portano una filosofia di calcio completamente diversa e che hanno bisogno di tempo”. Così a TuttoMercatoWeb l’ex direttore generale del Genoa, Giorgio Perinetti.

L’Inter viene da una brutta prestazione in Europa League...
“Avrà voglia di riscatto. Ma Giampaolo ha il vantaggio che il Milan non ha impegni infrasettimanali. Sarà un bel derby che, come detto, arriva troppo presto”.

Da dirigente del Genoa ha venduto Piatek al Milan: quest’anno al di là del gol su rigore contro l’Hellas non è partito bene.
“È un ottimo finalizzatore, fortissimo. Ma quando incontra allenatori come Giampaolo e Juric deve imparare certi meccanismi di gioco”.
All’Inter c’è un problema talpa. È uscito sui giornali di un diverbio tra Brozovic e Lukaku...
“È una cosa negativa, perché Conte tiene tantissimo all’unità del gruppo. La soffiata del diverbio nello spogliatoio non può uscire così sui giornali, c’è un problema di fondo”.


Come si risolve?
“Trovando la talpa (sorride, ndr). Si parla sempre di gruppo, Conte tiene allo staff e ai suoi giocatori. Quello che è uscito è un tradimento. La società Inter però, anche nella vicenda Icardi, ha dimostrato di avere a cuore gli interessi societari prima di tutto. E credo che la talpa abbia i giorni contati”.

Scudetto: Juve più vulnerabile rispetto agli altri anni?
“Ci sono state tante novità. È normale aspettarsi momenti di alti e bassi. Il vantaggio del Napoli invece è non aver cambiato tanto e soprattutto avere una guida con Ancelotti. È solo un momento di assestamento, la Juve rimane un organico di qualità”.

Quale è stato il colpo dell’estate?
“De Ligt. Non tanto per il valore del giocatore che è assoluto. Ma perché è l’unico giovane che ha scelto l’Italia, gli altri arrivati sono calciatori affermati e a fine carriera. Oggi la Serie A è tornata attrattiva, ma lo sarà ancora di più quando saranno i giovani di grande talento a scegliere l’Italia e non solo gli affermati”.