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...con Muzzi
“Preziosi voleva darmi il Genoa, poi ha scelto Thiago Motta. Con Andreazzoli serviva tempo. Chiamate da Brescia, Udinese e Trapani: ora torno in Serie A con l’Empoli. Strama e l’Iran, che sfida!”
Roberto Muzzi riabbraccia l’Empoli. L’anno scorso da secondo al fianco di Andreazzoli, adesso da allenatore. Per riprendere da dove aveva lasciato e per cancellare la retrocessione del campionato passato. “Vogliamo tornare su anche per quello che è successo l’anno scorso. C’è rabbia. Voglio trasmetterla ai miei giocatori in campo”, dice Muzzi a TuttoMercatoWeb.
Per firmare con l’Empoli ha risolto il contratto con il Genoa. Eppure ha sfiorato la panchina rossoblù dopo l’esonero di Andreazzoli.
“Si, è vero. Ero stato contattato. Poi mi hanno comunicato di aver preso Thiago Motta. La chiamata mi ha fatto piacere, in carriera ho fatto il secondo ma in campo ho sempre lavorato”.
Perché Andreazzoli al Genoa non ha inciso?
“All’inizio abbiamo fatto bene, magari Preziosi avrebbe dovuto avere un po’ di pazienza. Il lavoro c’era. Abbiamo avuto qualche flessione che può starci. Tranne contro il Parma, dove mancavano tanti calciatori”.
Attorno a lei c’è stata tanta curiosità. Non solo il Genoa, ha sfiorato anche le panchine di Brescia e Udinese.
“ Preziosi voleva darmi la squadra in mano, poi ha scelto Thiago Motta. Vero, mi ha chiamato anche Cellino a cui avevo dato la disponibilità. Disponibilità che avevo dato anche all’Udinese, poi con Gotti la squadra ha vinto 3-1 alla prima”.
Era stato sondato anche dal Trapani.
“Si, è vero. E ci ho pensato. Mi fa piacere che ci sia stata tutta questa curiosità attorno a me”.
La società più convincente però è stata l’Empoli...
“Al Presidente piacciono queste sfide, ho subito accettato. Vogliamo andare in Serie A, lo meritano tutti. Ma c’è tanto lavoro da fare. Dobbiamo impegnarci“.
Chiederà rinforzi a gennaio?
“Sono arrivato da cinque giorni, devo ancora rendermi conto della rosa che ho in mano. Poi tireremo le somme”
Perché non ha seguito Stramaccioni in Iran? Lei è stato il suo secondo nelle precedenti esperienze.
“Ama le sfide, è coraggioso e bravo. Spero continui a fare bene. Non l’ho seguito perché avevo un debito con Andreazzoli: mi ha portato in prima squadra con la Roma quando allenavo i giovanissimi, poi mi ha chiamato quando è tornato ad Empoli. Quando mi ha voluto al Genoa ho chiamato Andrea e ha capito”.
Immagino che Andreazzoli sia il punto di riferimento.
“Lo seguo da quando era alla Roma. Seguirò i suoi consigli e il suo lavoro. Poi ovviamente ho un altro carattere e delle idee mie che cercherò di mettere in pratica”.
Per firmare con l’Empoli ha risolto il contratto con il Genoa. Eppure ha sfiorato la panchina rossoblù dopo l’esonero di Andreazzoli.
“Si, è vero. Ero stato contattato. Poi mi hanno comunicato di aver preso Thiago Motta. La chiamata mi ha fatto piacere, in carriera ho fatto il secondo ma in campo ho sempre lavorato”.
Perché Andreazzoli al Genoa non ha inciso?
“All’inizio abbiamo fatto bene, magari Preziosi avrebbe dovuto avere un po’ di pazienza. Il lavoro c’era. Abbiamo avuto qualche flessione che può starci. Tranne contro il Parma, dove mancavano tanti calciatori”.
Attorno a lei c’è stata tanta curiosità. Non solo il Genoa, ha sfiorato anche le panchine di Brescia e Udinese.
“ Preziosi voleva darmi la squadra in mano, poi ha scelto Thiago Motta. Vero, mi ha chiamato anche Cellino a cui avevo dato la disponibilità. Disponibilità che avevo dato anche all’Udinese, poi con Gotti la squadra ha vinto 3-1 alla prima”.
Era stato sondato anche dal Trapani.
“Si, è vero. E ci ho pensato. Mi fa piacere che ci sia stata tutta questa curiosità attorno a me”.
La società più convincente però è stata l’Empoli...
“Al Presidente piacciono queste sfide, ho subito accettato. Vogliamo andare in Serie A, lo meritano tutti. Ma c’è tanto lavoro da fare. Dobbiamo impegnarci“.
Chiederà rinforzi a gennaio?
“Sono arrivato da cinque giorni, devo ancora rendermi conto della rosa che ho in mano. Poi tireremo le somme”
Perché non ha seguito Stramaccioni in Iran? Lei è stato il suo secondo nelle precedenti esperienze.
“Ama le sfide, è coraggioso e bravo. Spero continui a fare bene. Non l’ho seguito perché avevo un debito con Andreazzoli: mi ha portato in prima squadra con la Roma quando allenavo i giovanissimi, poi mi ha chiamato quando è tornato ad Empoli. Quando mi ha voluto al Genoa ho chiamato Andrea e ha capito”.
Immagino che Andreazzoli sia il punto di riferimento.
“Lo seguo da quando era alla Roma. Seguirò i suoi consigli e il suo lavoro. Poi ovviamente ho un altro carattere e delle idee mie che cercherò di mettere in pratica”.
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