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TMW - Tare: "Un mese fa eravamo dei brocchi. Juve? Ce la giochiamo"
A margine della cena di Natale della Lazio, il ds biancoceleste Igli Tare si è soffermato ai microfoni dei cronisti presenti: “È una serata speciale, è una festa che ci riunisce tutti quanti, con le famiglie e i nostri cari. Perciò va anche goduto col giusto entusiasmo, che stiamo vivendo in questo periodo. È un momento bello, magico: va salvaguardato, ma bisogna anche capire che la strada da fare è lunga e dobbiamo essere bravi a proseguire in questo cammino difficile”.
Ha detto che non bisogna temere la parola scudetto. Cosa ha pensato dopo una rimonta così clamorosa?
“Ha confermato quello che ho detto prima della partita, viviamo in una città dove serve poco per passare dalle stelle alle stalle. Ci manca equilibrio e dobbiamo essere bravi in questo: meno di un mese e mezzo fa eravamo tutti dei brocchi e dovevamo andare tutti a casa. Ma eravamo consapevoli della forza di questo gruppo, è stata la miglior preparazione da quando faccio questo mestiere. Ci serviva tempo, ci serviva la partita giusta, che è stata quella con l’Atalanta. Da lì non ci siamo più fermati. Peccato per l’Europa, siamo usciti più per colpe nostre. A me piace essere entusiasta, mi piace dire che non bisogna avere paura di lottare per lo scudetto. Però dobbiamo anche essere cauti: il cammino è lungo e le altre squadre sono costruite in modo diverso. Noi dobbiamo essere bravi nel rimanere coi piedi per terra”.
Siete diventati una grande squadra dopo questa vittoria?
“Non certifica niente. È una vittoria di campionato arrivata con lo spirito giusto. Mancava un po’ a questo gruppo, che finalmente l’ha trovato. È un gruppo che non nasce oggi, ma da un bel po’ di tempo. Ora ci sono le certezze, ci sono i risultati: non ci dobbiamo fermare e dobbiamo cercare di vincere contro la Juventus. Penso che ce la possiamo giocare alla pari contro di loro in Supercoppa”.
Ha detto che non bisogna temere la parola scudetto. Cosa ha pensato dopo una rimonta così clamorosa?
“Ha confermato quello che ho detto prima della partita, viviamo in una città dove serve poco per passare dalle stelle alle stalle. Ci manca equilibrio e dobbiamo essere bravi in questo: meno di un mese e mezzo fa eravamo tutti dei brocchi e dovevamo andare tutti a casa. Ma eravamo consapevoli della forza di questo gruppo, è stata la miglior preparazione da quando faccio questo mestiere. Ci serviva tempo, ci serviva la partita giusta, che è stata quella con l’Atalanta. Da lì non ci siamo più fermati. Peccato per l’Europa, siamo usciti più per colpe nostre. A me piace essere entusiasta, mi piace dire che non bisogna avere paura di lottare per lo scudetto. Però dobbiamo anche essere cauti: il cammino è lungo e le altre squadre sono costruite in modo diverso. Noi dobbiamo essere bravi nel rimanere coi piedi per terra”.
Siete diventati una grande squadra dopo questa vittoria?
“Non certifica niente. È una vittoria di campionato arrivata con lo spirito giusto. Mancava un po’ a questo gruppo, che finalmente l’ha trovato. È un gruppo che non nasce oggi, ma da un bel po’ di tempo. Ora ci sono le certezze, ci sono i risultati: non ci dobbiamo fermare e dobbiamo cercare di vincere contro la Juventus. Penso che ce la possiamo giocare alla pari contro di loro in Supercoppa”.
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