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Le grandi trattative del Cagliari - 2010, inizia il sogno rossoblù di NainggolanTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 25 marzo 2020, 19:00Serie A
di Francesco Aresu

Le grandi trattative del Cagliari - 2010, inizia il sogno rossoblù di Nainggolan

Poco meno di un milione e mezzo di euro al Piacenza, più il prestito del bielorusso Sivakov (la più classica delle meteore celliniane). Così il Cagliari nel gennaio 2010 si porta a casa un certo Radja Nainggolan, felice intuizione del duo Marroccu-Allegri nonostante qualche diffidenza iniziale del patron. “Vengo a Cagliari con tanto entusiasmo perché è una squadra che ha sempre giocato alla pari con le grandi. Posso giocare in tutte le posizioni del centrocampo. Mi trovo meglio come esterno sinistro, ma basta che trovi il mio spazio, dove vengo schierato ha poca importanza”, così diceva un giovanissimo Ninja alla presentazione in rossoblù. Era il secondo Cagliari di Allegri, con i rossoblù yè-yè grazie al sapiente mix di senatori e giovani di belle speranze, in tutti i reparti.

E anche l’arrivo di Nainggolan rientrava in quell’ottica: uno dei migliori talenti della Serie B con la maglia del Piacenza, in grado di ricoprire tutti i ruoli della mediana.

IL CARNEADE SIVAKOV – L’investimento fu differenziato tra gennaio 2010 e lo stesso mese dell’anno successivo, quando Nainggolan aveva già fatto vedere di che pasta era fatto, inserendosi alla grande nel centrocampo guidato da Daniele Conti. Inutile dire che di Sivakov si sono praticamente perse le tracce ad alti livelli (ora milita nel Fc Orenburg, massimo campionato russo), mentre grazie all’arrivo a Cagliari la carriera del belga di origini indonesiane è decollata: prima la consacrazione in rossoblù, poi il salto nella Roma di Totti, il passaggio all’Inter di Spalletti e il ritorno in Sardegna, dove Nainggolan è leader assoluto e vero top player, con gol da cineteca e una continuità di rendimento a dir poco preziosa per le sorti della squadra isolana. A giugno scadrà il prestito e ancora non si sa quale sarà il suo futuro, ma una cosa è certa: se dieci anni fa non ci fosse stato lo scambio di prestiti con il Piacenza, chissà ora come sarebbe stata la carriera del Ninja