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Il Presidente Sibilia: "Col DL Rilancio possiamo riformare il nostro calcio"
Il sistema calcio è pronto a entrare nella sua settimana decisiva. Per la giornata di mercoledì è in programma un Consiglio Federale che sarà chiamato a prendere molte decisioni: probabile, in quella occasione, lo stop definitivo di Lega Pro e Serie D. Ma in quella riunione si discuterà e deciderà anche di promozioni e retrocessioni. Si parlerà di riforme, e della possibilità di ridurre in maniera drastica il numero di squadre professionistiche in Italia.
A tre giorni dal Consiglio Federale, abbiamo affrontato il tema con Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Una sorta di presentazione di quello che di aspetta.
Presidente, inizia la settimana decisiva per il calcio italiano. Cosa si aspetta dal prossimo Consiglio Federale?
"Mi aspetto indicazioni chiare sulle modalità di completamento della stagione, così da poter dare al movimento dilettantistico quelle risposte che attende con impazienza".
Qual è la vostra posizione in merito al blocco dei ripescaggi dalla Serie D?
"Il blocco dei ripescaggi è una proposta dell’assemblea delle società di Lega Pro che dovrà trovare la maggioranza in Consiglio Federale. Ci siamo già espressi in tal senso: come LND non siamo d’accordo".
E’ possibile, secondo lei, che nel Consiglio Federale passi l'epocale riforma delle riduzione delle squadre professionistiche da 100 a 60 con una B a 40 squadre. Qual è la vostra posizione in merito?
"Io ho sempre sostenuto che 100 squadre professionistiche siano troppe. Il sistema non regge più, a maggior ragione adesso, e una revisione dei campionati in quell'area è assolutamente necessaria. Con i poteri attribuiti ora dal Decreto Rilancio abbiamo la grande occasione per riformare il nostro calcio. L’attuale governance federale aveva già avviato la riflessione sulla riforma dei campionati, ma poi tutto si è interrotto per far fronte all’emergenza. È credibile che in questo contesto straordinario il dibattito possa trovare finalmente una soluzione".
Il Governo ha accorciato anche i tempi della Giustizia Sportiva. E’ d’accordo?
"La norma contenuta nel Decreto Rilancio era di vitale importanza per il sistema sportivo. Guardiamo a già che sta succedendo all’estero dove i campionati sono stati fermati senza attendere gli interventi governativi. Oltre all’emergenza economica non potevamo davvero permetterci anche quella legata ai contenziosi".
A tre giorni dal Consiglio Federale, abbiamo affrontato il tema con Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Una sorta di presentazione di quello che di aspetta.
Presidente, inizia la settimana decisiva per il calcio italiano. Cosa si aspetta dal prossimo Consiglio Federale?
"Mi aspetto indicazioni chiare sulle modalità di completamento della stagione, così da poter dare al movimento dilettantistico quelle risposte che attende con impazienza".
Qual è la vostra posizione in merito al blocco dei ripescaggi dalla Serie D?
"Il blocco dei ripescaggi è una proposta dell’assemblea delle società di Lega Pro che dovrà trovare la maggioranza in Consiglio Federale. Ci siamo già espressi in tal senso: come LND non siamo d’accordo".
E’ possibile, secondo lei, che nel Consiglio Federale passi l'epocale riforma delle riduzione delle squadre professionistiche da 100 a 60 con una B a 40 squadre. Qual è la vostra posizione in merito?
"Io ho sempre sostenuto che 100 squadre professionistiche siano troppe. Il sistema non regge più, a maggior ragione adesso, e una revisione dei campionati in quell'area è assolutamente necessaria. Con i poteri attribuiti ora dal Decreto Rilancio abbiamo la grande occasione per riformare il nostro calcio. L’attuale governance federale aveva già avviato la riflessione sulla riforma dei campionati, ma poi tutto si è interrotto per far fronte all’emergenza. È credibile che in questo contesto straordinario il dibattito possa trovare finalmente una soluzione".
Il Governo ha accorciato anche i tempi della Giustizia Sportiva. E’ d’accordo?
"La norma contenuta nel Decreto Rilancio era di vitale importanza per il sistema sportivo. Guardiamo a già che sta succedendo all’estero dove i campionati sono stati fermati senza attendere gli interventi governativi. Oltre all’emergenza economica non potevamo davvero permetterci anche quella legata ai contenziosi".
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