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Cagliari-Milan 0-2, le pagelle: Ibrahimovic decide la partita. Calabria, crescita esponenzialeTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
martedì 19 gennaio 2021, 06:38Serie A
di Gaetano Mocciaro

Cagliari-Milan 0-2, le pagelle: Ibrahimovic decide la partita. Calabria, crescita esponenziale

CAGLIARI
Cragno 6 - Sul rigore non intuisce, sul secondo gol non si aspettava il tiro in porta. Risponde presente in altre occasioni, salvando il risultato ed evitando un passivo maggiore. Se il Cagliari resta in gara fino alla fine è anche merito del portiere rossoblù.
Zappa 5.5 - Non è in difficoltà come il compagno di reparto sul lato opposto, ma soffre comunque i movimenti di Hauge e Ibrahimovic. Si fa vedere in attacco sopratutto nella parte finale del match. (Dal 79’ Pavoletti sv).
Godin 5 - Duello senza esclusione di colpi con Ibrahimovic, ma l’uruguagio sbaglia nel momento peggiore: Ibra scappa, lui non lo segue. Risultato? Palla in rete e 2-0 Milan.
Ceppitelli 5.5 - Insieme al collega non fa una bella figura, lascia troppi spazi soprattutto nel primo tempo. Poca lucidità nel momento chiave della sfida, mezzo voto in più per le occasioni create su calcio piazzato.
Lykogiannis 4.5 - Serata nera per la prestazione e da matita rossa, proprio come i colori della squadra ospite. Prima frana su Ibrahimovic in area, poi non si alza al momento giusto e tiene in gioco lo svedese. Errori decisivi che condannano la compagine sarda al sesto ko di fila.
Marin 6 - Tanto movimento, aiuta spesso Zappa in fase di copertura. Non dà punti di riferimento tra i reparti, ma i compagni lo servono poco. Uno dei pochi a raggiungere la sufficienza.
Nainggolan 5.5 - Un bel po' di corsa, anche un paio di conclusioni non andate a buon fine. Si piazza davanti la difesa, ma manca lo spunto dei tempi migliori. Può e deve migliorare.
Duncan 5.5 - Inizia con un retropassaggio rischioso, Cragno salva tutto con un rinvio lungo. Non scende in campo da due mesi e si vede soprattutto nelle giocate più elementari. (Dal 69’ Oliva 6 - Buon approccio alla sfida, fa densità e dà maggiore copertura ai suoi).
Pereiro 5.5 - Nel primo tempo è l’unico che prova a combinare qualcosa, ma le sue giocate portano soltanto a un paio di corner. A inizio ripresa Di Francesco scombina i piani tattici e lo richiama in panchina. (Dal 57’ Sottil 6.5 - Il migliore dei suoi, entra in campo e dà la scossa alla manovra. Diaz lo stende in area, ma l'arbitro lascia correre).
Joao Pedro 6 - Partita dai due volti. Nella prima metà di gioco fa fatica, soprattutto col doppio treuartista. Con l’ingresso di Sottil cambia passo e i rossoblù tornano di nuovo ad essere pericolosi.
Simeone 5.5 - Si vede pochissimo, lo servono ancor meno. Prova a crearsi lo spazio, ma i difensori rossoneri lo seguono senza concedergli nulla. Nella ripresa si divora l’unica palla gol della sua partita. (Dall’80’ Cerri sv).
Allenatore Eusebio Di Francesco 5 - Così proprio non va. La squadra non ha grinta, il 4-3-2-1 è più per non prenderle che per darle. Prova a mettere peso in attacco soltanto nel finale e con l'uomo in più, male soprattutto nella gestione dei cambi.

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MILAN
Donnarumma 6.5 - Essere il portiere di una grande squadra significa farsi trovare pronto nelle poche volte in cui sei chiamato in causa. Lui, dopo un primo tempo da spettatore non pagante, mura da due passi Simeone nella ripresa disinnescando l'eventualità che una partita in cassaforte potesse riaprirsi.
Calabria 7 - È il simbolo della metamorfosi del Milan. Una crescita esponenziale, un terzino che sa rendersi pericoloso anche in avanti. Ha grinta ma anche un piedino niente male. Il palo lo ferma ancora, sei giorni dopo quello colpito contro il Torino, ma calibra un pallone per Ibrahimovic da vero playmaker.
Kjaer 6 - Gioca solo un tempo nel quale soffre poco. Una lombosciatalgia lo toglie dai giochi dopo solo un tempo. (Dal 46' Kalulu 6 - Ha personalità e gioca con disinvoltura in un ruolo che pur non essendo suo lo copre con sicurezza).
Romagnoli 6 - Rimedia un cartellino giallo che gli farà saltare la partita contro l'Atalanta. Soffre poco anche per l'inconsistenza degli attaccanti cagliaritani.
Dalot 6.5 - Bene in fase difensiva dove senza troppi fronzoli si rende protagonista di alcuni interventi.
Tonali 6.5 - Spaventa Pioli quando dopo un intervento sembra non essere in grado di continuare. Resta in campo dettando i tempi e dando una mano in fase di copertura. (Dal 72' Meite 6 - Pochi minuti ma nei quali dà una mano alla squadra col Cagliari, forte dell'uomo in più, a provare l'arrembaggio).
Kessie 6.5 - Giocatore insostituibile per questo Milan. Mura le velleità avversarie e ribalta l'azione, mostrando anche un bel piede.
Castillejo 5.5 - Si sacrifica, ma nel concreto non vince mai i duelli e non riesce ad affondare.
Brahim Diaz 6 - Pronti, via e verticalizza per Ibrahimovic nell'azione che vale il rigore. Ha numeri notevoli, deve lavorare sulla continuità. (Dall'83' Conti sv).
Hauge 5.5 - Un lampo prima di uscire, quando quasi manda in gol Ibrahimovic. In una partita vinta può bastare, ma resta il fatto che la flessione rispetto alle promesse d'inizio stagione c'è. O sta pagando una stagione no-stop partita dal Bodo/Glimt, o le difese italiane gli hanno già preso le misure. (Dal 66' Saelemaekers 3 - Dopo tre partite saltate per infortunio, si ripresenta con due cartellini gialli in cinque minuti. Non il massimo, per usare un eufemismo, in una squadra in drammatica emergenza).
Ibrahimovic 7.5 - La sua sola presenza incute timore agli avversari, al punto che Lykogiannis lo stende subito. Già che c'è affronta gli undici metri, divenuti uno spauracchio, con un'esecuzione perfetta. Le sue sponde sono sempre preziose e quando ha l'occasione di colpire è letale, vedere l'azione dello 0-2.
Allenatore Stefano Pioli 7 - Il Milan è campione d'inverno, un titolo solo virtuale ma che vale tantissimo e rende l'idea del lavoro eccezionale di questo tecnico, vero artefice del miracolo. Anche a Cagliari la formazione è praticamente obbligata. E le avversità, impietose, aumentano nel corso della partita, con l'infortunio di Kjaer e la follia di Saelemaekers che lascia i suoi in dieci. Tiene il gruppo coeso, fa sempre la scelta giusta.