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TMW RADIO - Gautieri: "L'Inter stasera rischia. Chiesa? Un fenomeno, è da Real Madrid"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
lunedì 8 marzo 2021, 19:05Serie A
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Gautieri: "L'Inter stasera rischia. Chiesa? Un fenomeno, è da Real Madrid"

Carmine Gautieri ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Carmine Gautieri, ex attaccante, parla così a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dalla partita di stasera tra Inter e Atalanta: "L'Inter rischia tanto perché affronta una squadra abituata a vincere, con una mentalità diversa, che gioca a tutto campo. Ora però sono primi in classifica, e se la giocheranno: l'Atalanta, poi, fa un calcio bellissimo quanto dispendioso".

Qual è il segreto dell'Atalanta?
"C'è un progetto, una cultura, una mentalità. Ogni anno si migliorano, io ci ho giocato quando c'era Ruggeri presidente e già allora programmavano e progettavano. Ricordo che un giorno eravamo a Zingonia, entravano tre-quattro persone e io ho chiesto al presidente chi fossero: disse che bisognava ampliare in un anno alcune zone del centro, e così hanno fatto. Sono avanti, e lo stanno dimostrando pure adesso. Dopo l'inizio che ebbe Gasperini, forse da altre parti l'avrebbero cacciato: loro no, e oggi si vedono i risultati".

Quanto è grande l'eredità di Favini?
"Ha creato tutto, il sottoscritto aveva un rapporto eccezionale con lui e devo dire che c'è tanto di Mino lì. Aspettano i giocatori, li creano: oggi forse sono l'unica squadra che ha certi esterni. All'inizio quei giocatori che oggi sono spettacolari non li conosceva nessuno, questo significa che hanno messo su un mostro a livello calcistico".

Lei come lo ricorda Pavoletti? Senza infortuni cosa avrebbe potuto fare?
"Veniva al Lanciano da Pavia, non lo conoscevo personalmente e ho trovato un ragazzo forte fisicamente, con una mentalità incredibile. Ha fatto la differenza, e si vedeva sarebbe potuto diventare grande da altre parti. Gli infortuni l'hanno rallentato, mentre da altre parti, vedi Napoli, non gli è stato dato modo di mettersi in mostra. Oggi è un terminale offensivo incredibile: in Italia bisogna saper aspettare, e per lui dico che Cagliari è troppo poco come realtà".

Quanto è migliorato Chiesa in questi mesi di Juventus?
"Questo è un ragazzo che dimostra di essere un fenomeno in ogni partita. Quello che ha fatto con la Lazio... Oggi è lui il giocatore che crea superiorità numerica e salta l'uomo, ci hanno visto lungo su di lui: farà la differenza quando andrà via Cristiano Ronaldo. Già è migliorato, e ha ancora margini: può davvero diventare tra i più forti al mondo negli anni. Ringraziando anche la Fiorentina che l'ha creato, ora la Juventus avrà un giocatore per i prossimi dieci anni almeno".

Molti sono stati schiacciati dalla pressione.
"Quando vai in un contesto come la Juve, che ha ventisette campioni in rosa, per lui è stato più semplice far vedere chi fosse. Però devo dire che pure a Firenze aveva fatto molto, molto bene: ha personalità, ogni partita dimostra di essere importante. Potrebbe giocare pure al Real Madrid per caratteristiche, qualità e carattere. Non ha paura di nulla, basta vedere i contrasti che fa. Un ragazzo molto maturo".


Kulusevski ha delle lacune posturali?
"Bellissima domanda, spesso si parla di tiri e cross, di gesti tecnici, ma non della postura corporale. Di sicuro deve migliorare, ma ci vorrebbero tecnici in ogni società per postura e coordinazione di ogni gesto. Gli istruttori servono, si fanno almeno il 10% di cose giuste in più".

Come lo ricorda Sarri a Pescara?
"Era quello che vedete adesso: un martello, lavorava 24 ore al giorno e ve lo posso garantire perché ero il primo a dirgli di fermarsi un attimo. Finivamo la partita in trasferta e già sul pullman per il ritorno si metteva al pc a studiare gli avversari della partita dopo. Fa male vederlo fuori, lui come Allegri: ha portato le novità di Sacchi e Zeman, un qualcosa di bello da vedere e di diverso".

Lei era un Callejon ante litteram?
"Io sono stato un giocatore perfetto per ogni allenatore che ho avuto, non per presunzione. Io, come Di Livio o Zambrotta: facevamo un ruolo che oggi non c'è più, sulla fascia. Facevamo le due fasi al massimo. Io sono nato interno di centrocampo, poi a Empoli ho trovato Guidolin che mi ha messo a destra e da lì la mia carriera è partita".

Come la pensa sulla costruzione dal basso?
"L'ha inventata Guardiola e gli sono andati tutti dietro: per farla ci vuole gente di qualità, devi crederci e non copiare. Anche noi potremmo creare qualcosa, senza per forza guardare agli altri. Magari andrà ancora per un po', poi si passerà ad un'altra novità. Noi dobbiamo crescere e migliorare la cultura partendo dalle scuole calcio, così che siano magari dalla Spagna a guardare verso di noi".

Per D'Aversa è una mission impossible salvare il Parma?
"Ieri sera guardavo la classifica, e dico che il Crotone ha speranze per salvarsi, e se è così le ha pure il Parma. Normale avere difficoltà quando subentri, e si è visto pure ieri che al 90' vincevano 3-2 e poi hanno pareggiato. Ci sono anche annate sfortunate, ma la squadra ha un organico forte che se la può giocare. Certo, passi falsi non possono più permetterseli. Credo si deciderà tutto come sempre alle ultime giornate".