TUTTO mercato WEB
...con Alberto Pomini
“Venezia, promozione fantastica. Ultimo anno in Serie A? Si, ma ad ottobre penserò di giocare ancora un’altra stagione. Donnarumma? Percorso di crescita finito, giusto che vada. Io e Zanetti…”
“È stato un risultato fantastico, fuori da ogni previsione”. Gioia e consapevolezza di aver centrato un traguardo storico. Alberto Pomini, portiere del Venezia, racconta a TuttoMercatoWeb le sue sensazioni dopo la promozione della sua squadra in Serie A.
L’ha vissuta da protagonista.
“Andare in Serie A a quarant’anni è una grande soddisfazione. Giocherò l’ultimo anno in Serie A. Anche se…”.
Prego.
“Adesso dico che il prossimo sarà l’ultimo anno. Ma ad ottobre magari penserò di giocare ancora un’altra stagione”.
In questa promozione c’è anche tanto di suo.
“Ho giocato un terzo del campionato. Mi sono messo a disposizione e la soddisfazione di essere ancora vivi in campo è un’emozione . L’anno scorso le sensazioni non erano state positive, ad un certo punto avevo anche pensato di smettere. Poi quest’anno mi sono sentito il Pomini che conosco”.
Un peccato non poter sfidare l’altro quarantenne, Buffon, che ha lasciato la Juve…
“Penso che non smetterà neanche quest’anno di fronte ad un’avventura stimolante”.
Donnarumma ha lasciato il Milan, che s’è affidato a Maignan.
“Maignan, dalle immagini che ho visto, ha fatto molto bene. Parliamo del Milan ed è normale che scelga il top. Per quanto riguarda Donnarumma, forse considerava finito il percorso di crescita. Ad un certo punto puoi anche avere voglia di cambiare. Se può stare meglio è giusto che vada”.
Torniamo al suo Venezia. La finale contro il Cittadella è stata del tutto inaspettata…
“Quando abbiamo cominciato il campionato pensavamo che stare nella parte sinistra sarebbe stata già un’impresa. Lecce, Monza, SPAL, Chievo, Frosinone e Cremonese probabilmente erano più attrezzate. Arrivare in finale è stato qualcosa di importante. All’inizio dell’anno era impensabile ma per il calcio che abbiamo espresso non abbiamo certo rubato nulla”.
Che effetto fa avere un allenatore più giovane di lei?
“Negli ultimi due anni ho avuto due allenatori con cui mi sono trovato bene. Dionisi e Zanetti. Quando ti trovi in un ambiente dove hai più o meno l’età dello staff diventa più facile confrontarsi. È tutto fieno in cascina che sto mettendo per il futuro”.
Ha fatto il corso da allenatore. Si vede su una panchina in futuro?
“Da allenatore dei portieri, collaboratore, si. Da allenatore non sarei in grado per via del mio carattere. Anche se mi piacerebbe pensare allo scouting e al mondo degli agenti o direttori sportivi. Arrivasse un allenatore che avrebbe piacere di rendermi partecipe valuterei molto volentieri. Intanto però, non ho alcuna intenzione di smettere di giocare”.
L’ha vissuta da protagonista.
“Andare in Serie A a quarant’anni è una grande soddisfazione. Giocherò l’ultimo anno in Serie A. Anche se…”.
Prego.
“Adesso dico che il prossimo sarà l’ultimo anno. Ma ad ottobre magari penserò di giocare ancora un’altra stagione”.
In questa promozione c’è anche tanto di suo.
“Ho giocato un terzo del campionato. Mi sono messo a disposizione e la soddisfazione di essere ancora vivi in campo è un’emozione . L’anno scorso le sensazioni non erano state positive, ad un certo punto avevo anche pensato di smettere. Poi quest’anno mi sono sentito il Pomini che conosco”.
Un peccato non poter sfidare l’altro quarantenne, Buffon, che ha lasciato la Juve…
“Penso che non smetterà neanche quest’anno di fronte ad un’avventura stimolante”.
Donnarumma ha lasciato il Milan, che s’è affidato a Maignan.
“Maignan, dalle immagini che ho visto, ha fatto molto bene. Parliamo del Milan ed è normale che scelga il top. Per quanto riguarda Donnarumma, forse considerava finito il percorso di crescita. Ad un certo punto puoi anche avere voglia di cambiare. Se può stare meglio è giusto che vada”.
Torniamo al suo Venezia. La finale contro il Cittadella è stata del tutto inaspettata…
“Quando abbiamo cominciato il campionato pensavamo che stare nella parte sinistra sarebbe stata già un’impresa. Lecce, Monza, SPAL, Chievo, Frosinone e Cremonese probabilmente erano più attrezzate. Arrivare in finale è stato qualcosa di importante. All’inizio dell’anno era impensabile ma per il calcio che abbiamo espresso non abbiamo certo rubato nulla”.
Che effetto fa avere un allenatore più giovane di lei?
“Negli ultimi due anni ho avuto due allenatori con cui mi sono trovato bene. Dionisi e Zanetti. Quando ti trovi in un ambiente dove hai più o meno l’età dello staff diventa più facile confrontarsi. È tutto fieno in cascina che sto mettendo per il futuro”.
Ha fatto il corso da allenatore. Si vede su una panchina in futuro?
“Da allenatore dei portieri, collaboratore, si. Da allenatore non sarei in grado per via del mio carattere. Anche se mi piacerebbe pensare allo scouting e al mondo degli agenti o direttori sportivi. Arrivasse un allenatore che avrebbe piacere di rendermi partecipe valuterei molto volentieri. Intanto però, non ho alcuna intenzione di smettere di giocare”.
Altre notizie
Ultime dai canali
napoliMalfitano: “Sarebbe grave se la squadra giocasse contro la società. Non ci voglio credere…”
juventusLa Juve avrà una rosa extra-large nel 2024-2025: chi parte, chi arriva...
salernitanaUn 2024 pessimo ma ancora in piena lotta per il Frosinone. Quanti rimpianti per la Salernitana
romaDe Rossi: "La nostra frustrazione veniva da altro, mi sembra un precedente unico il fatto che non venga aiutata una squadra italiana in questo senso. Anche con Mourinho i ragazzi avrebbero rimontato". VIDEO!
cagliariVentinove anni ci lasciava Andrea Fortunato. Quanti duelli con Moriero!
interBorghi: "Inter? Zoccolo duro di italiani conta fino a un certo punto. La differenza la fa questo aspetto"
romaDe Rossi: "Atalanta-Fiorentina verrà recuperata quando la gente di testa starà già al mare. È strano ed è un peccato"
fiorentinaNAPOLI, Si raffredda la pista Italiano per la panchina
Primo piano