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Koeman: "Non rimpiango Suarez, ma doveva andare alla Juve. L'addio di Messi? Una mazzata"

Koeman: "Non rimpiango Suarez, ma doveva andare alla Juve. L'addio di Messi? Una mazzata"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
mercoledì 8 settembre 2021, 10:26Calcio estero
di Michele Pavese

Ronald Koeman ha concesso una lunga intervista a Sport, in cui ha parlato di tutte le vicende che hanno caratterizzato gli ultimi mesi del Barcellona: "Mi considero un uomo del club, ho sempre creduto di avere il dovere di aiutare ogni club che ho allenato, cercando di migliorare la squadra senza fare danni. Certo, quello che sta succedendo al Barça negli ultimi tempi è qualcosa di incredibile. Mi è successo di tutto! Il primo giorno in cui sono arrivato, Messi voleva partire con il famoso burofax; poi la delicata situazione finanziaria del club, la mozione di sfiducia e le dimissioni di Bartomeu e del direttivo. Ci sono stati molti problemi. Non è stato facile".

In che modo hai aiutato il club?
"Per esempio favorendo la cessione di Emerson Royal o altri giocatori. Ho detto alla società che avevamo già tre terzini destri. Con Griezmann è stato lo stesso, con l'aggravante che si trattava dell'ultimo giorno, senza il tempo necessario per trovare un sostituto. Aveva un contratto importante e la sua cessione ha contribuito a migliorare la situazione finanziaria. Non potevo dire no. L'arrivo di de Jong però era programmato: avevo già parlato con lui a inizio agosto per capire se c'era possibilità di ingaggiarlo. Volevo un attaccante con caratteristiche diverse e lo conosco molto bene. Ci darà molte soluzioni, in effetti mi chiedo come mai il Barça non abbia mai avuto un giocatore come lui".

Sei stato il primo ad abbassare lo stipendio.
"Pensavo di dover dare l'esempio e sono contento che i capitani prima e il resto dei giocatori poi abbiano contribuito ad aiutare il club in questi tempi difficili".

Ti sei pentito della cessione di Suarez?
"No. Sono venuto qui per cambiare alcune cose nella squadra e abbiamo pensato che sarebbe stata una buona cosa. Pensavamo che sarebbe andato alla Juventus, non all'Atlético, ma non bisogna mai pentirsi di aver preso una decisione consapevole per il bene della squadra e del club".

Vorresti rinnovare?
"Sì, certo. Sono entusiasta di essere l'allenatore del Barcellona e vorrei esserlo per molti anni, nonostante i momenti difficili che stiamo attraversando. Grazie alle nostre decisioni, la squadra ha tanti giocatori giovani e può guardare al futuro con fiducia. Spero di esserci ancora fra tre, quattro o cinque anni".

Come hai preso l'addio di Messi?
"Una bastonata molto forte. Tutta la pianificazione della stagione è stata fatta su di lui. Anche Leo, dopo quello che è successo la scorsa stagione con il burofax, era super motivato; perdere il migliore del mondo così è una cosa che ti fa male e ti colpisce. Se n'è andato un simbolo. Abbiamo sempre cercato di creare un ambiente e una squadra in cui si sentisse a suo agio. Qui ci sono ragazzi con un grande futuro e si sentiva fiducioso".

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