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Liverpool, l'ex analyst svela: "Salah non era la prima scelta di Klopp". E parla di Balotelli

Liverpool, l'ex analyst svela: "Salah non era la prima scelta di Klopp". E parla di BalotelliTUTTO mercato WEB
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Yvonne Alessandro
Oggi alle 21:41Calcio estero
Yvonne Alessandro

Ian Graham, per oltre 10 anni Chief Analyst del Liverpool in materia di dati, è intervenuto all’evento TransferRoom di Lisbona, per raccontare qualche retroscena succulento a proposito delle manovre di mercato adottate dal club inglese. Specialmente alcuni colpi altisonanti e uno su tutti che in realtà non fu la prima scelta di Jurgen Klopp nel 2017: "Come ala portatemi Brandt", pretese dalla dirigenza dei Reds. Mentre c'è chi ha insistito, allora, nel puntare tutto su un profilo migliore.

Mohamed Salah, allora in forza alla Roma, in Serie A. "Klopp aveva molta voce in capitolo sugli acquisti", le parole riprese da Sky Sport. "E quell’estate voleva Brandt, per il suo grande talento e l’attitudine che aveva mostrato già in giovane età. Noi, grazie al nostro sistema di analisi dei dati, abbiamo concordato con lui che il giocatore dovesse essere certamente inserito nella shortlist di quattro giocatori come possibile rinforzo in quel ruolo, ma per noi non era l’opzione numero uno".

"Salah aveva dei prospetti migliori in ogni categoria", ha evidenziato Graham. "Jurgen è stato bravo a farsi convincere e a convincere a sua volta la proprietà che Mo fosse la scelta migliore nonostante il suo passato di scarso successo al Chelsea. La realtà è che in Serie A stava facendo benissimo e che anche in Inghilterra non aveva giocato affatto male. Aveva solo giocato poco, che è diverso", a proposito del passato controverso nell'era di Mourinho. "Ma in quel Chelsea era difficilissimo trovare spazio: anche De Bruyne e Lukaku avevano pochissimi minuti. Quindi, in verità, non serviva un genio a capire che Salah fosse forte. Ma i dati hanno certamente aiutato a ‘giustificare’, anche agli occhi della proprietà americana, l’investimento di oltre 40 milioni su di lui invece che su Brandt, quattro anni più giovane”.

Poi all'attenzione è spiccato il caso di Mario Balotelli: "Era arrivato a fine mercato estivo del 2014: era la quarta scelta sia per noi che per l’allenatore, Brendan Rodgers. Ma quell’anno abbiamo perso tanto tempo su operazioni che non siamo riusciti a chiudere e ci siamo convinti alla fine che Mario potesse fare al caso nostro. Come Iago Aspas, ha avuto pochi minuti e tanta sfortuna sotto porta nonostante un potenziale enorme".

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