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Real campione. Nell'anno in cui il Barcellona ha fatto di tutto per suicidarsi

Real campione. Nell'anno in cui il Barcellona ha fatto di tutto per suicidarsiTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
giovedì 16 luglio 2020, 23:11Calcio estero
di Gaetano Mocciaro

Nella notte che celebra il ritorno al titolo del Real Madrid merita un capitolo a parte il più grande sfidante di sempre, quel Barcellona che ha avuto a tratti il titolo in tasca, nonostante i mille problemi. Mai come quest'anno si è trattato, da parte dei blaugrana, di un suicidio annunciato, confermato dalla sconfitta di oggi contro l'Osasuna. Tanti, troppi incidenti di percorso hanno minato il cammino di Messi e compagnia: dalle guerre interne nel direttivo, a quelle dello staff tecnico financo ai giocatori.

Si registrano, nell'ordine: un cambio panchina (da Valverde a Quique Setién), un botta e risposta Abidal-Messi che ha quasi portato all'addio del francese, il Barçagate, le tensioni sulla decurtazione dello stipendio dei giocatori, un terremoto dirigenziale col vice di Bartomeu cacciato e altri cinque a salutare, una nuova richiesta di decurtazione stipendio.

A livello di squadra mai come quest'anno gli infortuni hanno condizionato, al punto da far fuori un reparto intero e ricorrere al lecito (ma decisamente poco etico) mercato fuori tempo massimo: gli stop di Suarez e Dembélé e la cessione di Carles Pérez alla Roma hanno permesso al club di pescare il jolly acquistando dal Leganés il danese Braithwaite. Con buona pace dei pepineros che non hanno potuto acquistare un sostituto.

In tutto questo scenario, incredibile ma vero, la squadra è stata a lungo al comando della classifica. Trascinata come al solito da Messi, che ha tagliato il traguardo dei 700 gol fra Barcellona e Argentina e capace di risolvere molte situazioni delicate. Il post-lockdown ha inoltre consegnato Luis Suarez, che ha ripreso a fare il suo. A differenza di un Real Madrid ripresentatosi come rullo compressore, il Barça non è riuscito a tenere lo stesso ritmo: il 2-2 col Celta è stata la buccia di banana. Il pari seguente con l'Atlético ha chiuso virtualmente il discorso per il titolo. Con tanto di polemica Griezmann-Quique Setién, col francese sceso in campo al 90'. L'attaccante, arrivato in Catalogna con un anno di ritardo, non ha reso quanto ci si aspettava. Men che meno il tecnico, che nonostante si mostra sicuro in conferenza stampa su una sua conferma, è in discussione più che mai. Xavi, che non si era reputato all'altezza di prendere le redini a gennaio, quando gli era stato chiesto, valuta di tornare sui propri passi. E magari può prendere la palla al balzo per la nuova stagione. A meno che una vittoria in Champions League non cambi tutto.

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