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TMW RADIO - Lima: "Nel Drita casi di positività. Noi ci abbiamo giocato, il Linfield no"

TMW RADIO - Lima: "Nel Drita casi di positività. Noi ci abbiamo giocato, il Linfield no"TUTTO mercato WEB
© foto di Marco Conterio
giovedì 13 agosto 2020, 22:34Calcio estero
di Tommaso Maschio
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Ildefons Lima intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Ildefons Lima, ex difensore della Triestina e ora all’Inter d’Escaldes, ha parlato a TMW Radio di quanto successo nel preliminare di Champions che vedeva la squadra d’Andorra impegnata contro i campioni di Kosovo, San Marino e Irlanda del Nord: “Abbiamo giocato contro i campioni kosovari del Drita e in mattinata, prima della gara, ci è arrivata la notizia che uno dei loro giocatori era positivo ai test per il Covid-19. Noi abbiamo pensato che non si sarebbe dovuto giocare visto che erano tutti nello stesso albergo, ma le autorità svizzere hanno deciso diversamente e che la gara andava giocata perché, forse, non c’era rischio. Noi abbiamo giocato e perso per 2-1, ma poi nella finale fra loro e il Linfield c’è stato un altro caso di positività fra i kosovari, tra l’altro l’autore del gol con cui ci hanno battuto, e si è deciso di non giocare e dare la vittoria ai nordirlandesi a tavolino. È surreale che noi abbiamo dovuto giocare e la finale invece non si è giocata nonostante le condizioni fossero le stesse”.

Come mai questa differenza di trattamento?
“In queste final four si scontrano squadre piccole e quello che decidiamo noi non viene mai preso in considerazione. Rimarrà come una curiosità perché non abbiamo una voce forte, ma dispiace che sia andata a finire così perché avevamo provato a fare tutte le cose per bene. La UEFA non c’entra in questo caso perché la decisione è stata presa dalle autorità sanitarie svizzere. Probabilmente la seconda positività in pochi giorni gli ha fatto cambiare idea, ma il rischio c’era già al momento della prima positività”.

Com'è la situazione del Covid-19 lì ad Andorra?
“Io non guardo tanto i giornali perché altrimenti uno dovrebbe mettersi in un buco sottoterra e non uscire più. La gente pensa che tutto sia passato e non è così, quindi la situazione è delicata. Noi nel mondo del calcio siamo fortunati perché siamo sotto controllo costantemente, coi tamponi – che sono disgustosi – che ci vengono fatti spesso".

Ascolta l'intervista completa cliccando play sul podcast in calce

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