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Fisico e tesserate: il doppio divario che ci separa dall'Olanda

Fisico e tesserate: il doppio divario che ci separa dall'OlandaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 29 giugno 2019, 18:38Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Il fisico e il numero di tesserate. Questo è il doppio divario che ci separa dall’Olanda campione d’Europa e oggi castigatrice dell’Italia. Il dato fisico è ovviamente evidente, bastava guardare le 22 in campo con solo alcune delle nostre che riuscivano a essere all’altezza, è proprio il caso di dirlo, con le avversarie. I due gol subiti l’hanno dimostrato con le olandesi che sovrastano anche le nostre calciatrici più forti fisicamente, un divario difficilmente colmabile in breve tempo perché più di tanto il fisico non si può allenare e sopratutto non si può aumentare l’altezza che ancora divide le azzurre dalle Oranje.

L’altro divario, che invece si può colmare sopratutto sull’onda lunga dio questo Mondiale, è quello delle tesserate, dell’attività di base. Al momento in Italia contiamo circa 24mila calciatrici, molto meno dell’Olanda che invece ne vanta 180mila (divario non da poco sopratutto se si mette in relazione con la popolazione dei due paesi), ma qualcosa negli ultimi anni si è mosso grazie all’impegno della Federazione e dei club maschili che sono stati coinvolti nella crescita del movimento, ma ora è arrivato il momento di spingere sull’acceleratore. Perché questo Mondiale ha sdoganato, e abbattuto dei muri, l’idea che il calcio sia solo uno sport maschile e che anche le donne possono giocare a pallone e ottenere risultati importanti trascinando un’intera Nazione. Perché il calcio è calcio a prescindere dal sesso di chi lo gioca e forse da oggi in poi una bambina, una ragazzina, che vorrà iniziare a fare questo sport non sarà più vista come l’eccezione, ma come la normalità. Il lavoro nell’attività di base, in quella scolastica, dovrà essere capillare per riuscire a costruire le generazioni di domani che avranno in Giuliani, Gama, Guagni, Giugliano, Galli, Bonansea, Girelli (per citarne solo alcune) le loro fonti d’ispirazione e i modelli da imitare.

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