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La gente come noi non molla mai

La gente come noi non molla maiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 11 giugno 2019, 07:45Calcio femminile
di Tommaso Maschio

“La gente come noi non molla mai”. Cantano così in molti stadi gli ultras per rimarcare come nonostante gli ostacoli loro siano sempre lì al loro posto a sostenere la propria squadra (e il loro modo di vivere la partita) fino all’ultimo secondo.

Un coro che ben si adatta anche all’Italia femminile, una squadra che non molla mai, che con la forza del gruppo supera gli ostacoli e raggiungere traguardi inaspettati. Lo hanno dimostrato con la qualificazione ai Mondiali da prima in classifica davanti al più quotato Belgio e nuovamente all’esordio in Coppa del Mondo, a vent’anni dall’ultima volta, contro una delle favorite come l’Australia (numero 6 del Ranking Fifa). Una vittoria in extremis, presa per i capelli e conquistata all’ultimo minuto del recupero del secondo tempo grazie alla perseveranza di Valentina Giacinti, abile a conquistare una punizione in zona d’attacco, alla precisione di Valentina Cernoia, autrice del cross, e alla grinta di Barbara Bonansea – eroina della gara – che di testa ha trovato il varco giusto per battere Williams e regalare la vittoria alle azzurre. Una vittoria che alza di molto le possibilità di passare il turno (ovvero l’obiettivo minimo della vigilia).

Che la forza di questo gruppo fosse proprio la compattezza e la volontà di ferro era stato sottolineato alla vigilia, con anche una certa difficoltà nell’individuare una calciatrice che potesse emergere sulle altre. Un gruppo nato dopo la delusione dell’Europeo di due anni fa e cresciuto nel corso di questi due anni in maniera esponenziale grazie da un lato al lavoro della ct Bertolini e del suo staff e dall’altro a quello dei club maschili che sono entrati in maniera sempre più importante nel mondo femminile alzando il livello degli allenamenti e rendendo sempre più competitivo il nostro campionato. Una squadra senza paura, capace di reagire nelle difficoltà e trascinare il proprio pubblico – sempre più numeroso vedendo i dati dell’auditel – pronta a stupire sempre di più.

“Voglio vincere, poi quello che succede succede. Non è scritto da nessuna parte che debba vincere per forza la Francia o gli Stati Uniti, possiamo sognare anche noi. Certo siamo 15^ o 16^ nel ranking, ma questo vuol dire solo che abbiamo meno probabilità, non che non ne abbiamo nessuna”. Diceva alla vigilia l’eroina di queste ore Barbara Bonansea e chissà che non c’abbia visto lungo. Certo non si possono far voli pindarici dopo appena una gara, ma la sensazione emersa dopo l’esordio è quella che questa Italia possa davvero fare bene e far innamorare il Paese intero. Vincere forse no, è ancora troppo presto.

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