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Maca Sanchez, minacciata per la sua lotta a favore delle calciatrici

Maca Sanchez, minacciata per la sua lotta a favore delle calciatrici
lunedì 18 febbraio 2019, 14:42Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Nelle ultime settimane la vicenda di Macarena Maca Sanchez sta trovando una grande eco mediatica anche lontano dall’Argentina dove la calciatrice dell’UAI Urquiza, club di prima divisione argentina, ha iniziato una vera e propria battaglia contro la Federcalcio, scontrandosi contro la mentalità di gran parte del paese, per aprire anche il calcio femminile al professionismo. “Siamo in un ambiente che ci esclude quotidianamente e ci manda via. Gran parte della società pensa che le donne non sanno giocare a calcio e che non dobbiamo esercitare il nostro diritto di praticarlo. - ha dichiarato la calciatrice - È frustrante, i giocatori della squadra maschile (che milita in terza divisione NdR) hanno salari migliori e possono vivere di calcio, mentre noi sfortunatamente non possiamo. Noi abbiamo risultati migliori, vinciamo più titoli e giochiamo nei tornei internazionali, ma siamo considerate inferiori perché donne”. Sanchez, come le compagne, guadagna 400 pesos al mese (circa 11 euro) per giocare nell’UAI, ma per altre ragazze la situazione è ancora peggiore con i club che chiedono loro di giocare gratis e non coprono neanche i bisogni primari obbligando le calciatrici a pagare di tasca propria anche le trasferte o le cure mediche. “Nonostante il calcio sia lo sport più popolare in Argentina, le donne non possono praticarlo come professioniste.

Società e Federazione non ci riconoscono come lavoratrici, così come non riconoscono i nostri diritti basilari. La nostra società continua ad essere retrograda e maschilista, i diritti delle donne sono costantemente violati e subiamo discriminazioni di ogni genere. - continua ancora Sanchez in un’intervista - Credo che i club non vogliano riconoscerci come professioniste perché non accettano che una donna possa occupare un posto che è stato storicamente riservato agli uomini. Il compenso più grande per me sarebbe che la mia protesta venisse ascoltata e che le calciatrici venissero riconosciute come professioniste. Se dovessi ricevere il mio compenso economico, sarà parte di questi soldi allo sviluppo del calcio femminile in Argentina”. Una presa di posizione forte che ha esposto Macarena Sanchez a minacce di morte sui social (oltre che al licenziamento da parte del suo club d’appartenenza) che, pur spaventandola come da lei stessa ammesso, non la fermeranno nella sua battaglia per dare diritti alle donne che vogliono giocare a calcio e vivere di questo sport.

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