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L'Orobica ci crede: 4 colpi, per ora, per un miracolo chiamato salvezza

L'Orobica ci crede: 4 colpi, per ora, per un miracolo chiamato salvezza
martedì 7 gennaio 2020, 07:45Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Nonostante abbia conquistato appena un punto in 10 partite e veda la salvezza lontana sette lunghezze l’Orobica in questo mercato invernale è stata la protagonista della Serie A femminile. Se le altre squadre sono state sostanzialmente ferme, quella bergamasca ha fatto tanto in entrata e in uscita (ben sei gli addii: Czeczka, Segalini, Parsani, Pinna, Sivakova, Barcella ed Assoni) per tentare di risollevare una stagione molto negativa e andare alla caccia di quello che sarebbe un vero e proprio miracolo quando manca poco più di un girone alla fine del campionato.

Dei quattro acquisti finora messi a segno solo una arriva dall’Italia. Si tratta della giovane albanese Alma Hilaj, classe 2000, che nelle ultime due stagioni ha vestito la maglia della Florentia. Una calciatrice duttile che può giocare sia in difesa che a centrocampo. Le altre invece arrivano tutte dall’estero per portare anche quel pizzico di esperienza internazionale che manca alla squadra lombarda.

Il primo rinforzo, in ordine di tempo, è stata infatti la centrocampista offensiva Mia Kalasic, classe ‘93, proveniente dall’Olimpia Lubiana, con cui ha giocato anche nella Champions League femminile nella passata stagione, e che ha militato in tutte le nazionali croate fino alla maggiore. Il secondo acquisto invece è stato la slovena Tina Marlot, classe ‘96, che vanta una lunga esperienza negli Stati Uniti (Louisville e Tennessee Tech) inframezzata dalle esperienze in patria con la maglia del Rudar Skale. Un’altra giocatrice d’esperienza – a dispetto dell’età – che vanta anche due presenze con la Nazionale slovena. Per l’attacco invece il colpo arriva dall’Inghilterra: si tratta di Karin Muya, classe ‘95, cresciuta nelle giovanili del Chelsea e con diverse presenze nelle nazionali giovanili dei Tre Leoni. Anche Muya vanta un’esperienza, dal 2014 al 2018, oltreoceano presso l’University of Notre Dame.

Toccherà a loro quattro, e vedremo se arriverà qualche altra giocatrice da qui all’11 gennaio quando il campionato ripartirà con l’ultima giornata di ritorno, tentare l’impossibile perché “credere in un girone di ritorno differente è un obbligo” come ha spiegato nei giorni scorsi il direttore sportivo Fabio Taiocchi.

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