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TMW RADIO - Pres. Florentia San Gimignano: "Serve aiuto al movimento, la B mi preoccupa"

TMW RADIO - Pres. Florentia San Gimignano: "Serve aiuto al movimento, la B mi preoccupa"TUTTO mercato WEB
venerdì 24 aprile 2020, 19:58Calcio femminile
di Dimitri Conti

Tommaso Becagli, presidente della Florentia San Gimignano, si è collegato in diretta con la trasmissione Tutto Calcio Femminile in onda sulle web frequenze di TMW Radio: "Il calcio femminile che conosco io era diverso, recentemente è cambiato. Io sono partito 5 anni fa con dieci persone in tribuna, oggi ci si meraviglia perché riusciamo a farne migliaia di media. Oltre a nonni e parenti vari, oggi ci sono anche amatori di questo meraviglioso sport che sono fidelizzati. Questo è lo scatto che è stato fatto in questi anni".

Giusto provare a finire il campionato?
"La prima risposta, quella dal cuore, dice che il prosieguo non avrà la stessa valenza di prima, forse umanamente più bella ma si perde tanto a livello sportivo, visto che molte ragazze sono tornate nei loro paesi, la parte fisica è calata con tanti allenamenti che non si sono più fatti. La seconda risposta, economica, dice che ci saranno costi importanti: se non arrivano risposte dalla federazione sarà difficile proseguire, ma c'è la volontà di provare ad andare in fondo per rispetto".

Lei si approcciò al femminile per un episodio di una calciatrice che è voluta rientrare in campo anche da infortunata per non lasciare in inferiorità le compagne.
"Posso anche darvi uno scoop: pochi mesi fa ho riconosciuto quella ragazza, era Giulia Orlandi. Me l'ha detto lei dopo la vittoria col Milan che è stato il suo addio al calcio. Quell'episodio mi lasciò di stucco: ha dimostrato che con forza di volontà non servono dottori anche con qualche infortunio. La forza che aveva Giulia Orlandi è la stessa che hanno oggi molte ragazze, non credo che in questo stia cambiando se non migliorando".

Come si immagina la Serie A del prossimo anno?
"Sarà un campionato allargato, se non ci saranno risposte agli sviluppi economici. Mi preoccupa soprattutto la B, non voglio fare conti in tasca ma ho fatto tutti i gradini e so delle difficoltà a parlare con gli sponsor, che molte aziende torneranno indietro. Un settore meno visibile soffrirà di più e andremmo a perdere l'anello di congiunzione fondamentale per quello che c'è dietro. Si rischierebbe di fare un grandissimo autogol".

Quindi servirebbe un intervento del Governo... Ma in che modo?
"Quando si parla di piccole percentuali io non so che devono far capire queste ragazze per esprimere il loro valore. Quest'estate hanno fatto qualcosa di importante, ma è tutta la vita che lo fanno. C'è troppa attenzione sul maschile, bisogna saper guardare e aver il coraggio di dare visibilità a questo mondo. Ci rimani folgorato quando capisci cosa c'è dietro questo mondo".

Avete fatto avvicinare il territorio a voi, facendo soffrire tanto le grandi. Ci racconta qualche episodio legato a questi temi?
"D'accordo con dei miei collaboratori ho deciso di spostare la squadra da Firenze, perché non trovava riscontro in quella piazza dove si vede una squadra sola. Mi è dispiaciuto ma c'era bisogno per questa squadra, fatta di persone, nata in un bar. San Gimignano è stata un'illuminazione: subito le persone si sono rese disponibili per dare una mano, e infatti abbiamo una grande affluenza, fa capire il livello della comunità San Gimignano e Valdelsa. Sugli scontri con le big dico che fin quando c'era Berlusconi tifavo Milan, e ammetto che la vittoria con i rossoneri è stata un momento epocale, un'emozione unica. Sentire quel boato di 4000 persone mi è rimasto dentro, e per poco nell'esultare non ho schiacciato il sindaco".

Il pareggio con la Juve?
"Non c'ero. Sono scaramantico e sapevo che non sarei dovuto andare. Ha portato fortuna".

Con che occhi sta guardando il calcio maschile?
"Non mi ci ritrovo più. Io ogni giorno invitavo gli amici a vedersi le partite, ma oggi non mi diverto più, quella parte di me si è spenta. Mi dispiace, ma non ci trovo niente di elettrizzante... Sarò romantico ma ero legato a mostri sacri come Nesta, Maldini, Totti. Sono i pilastri da cui ripartire ma vedo che nel calcio moderno non vengono neanche presi in considerazione".

Se si riprende come finisce?
"La Juventus ha una marcia in più, anche a livello di panchina. L'organizzazione e la struttura sono incredibili. In Champions poi ci vedo la Fiorentina, al Milan ancora mancano consapevolezza e maturità, la Roma non ha dato le risposte che ci si aspettava".

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