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Un'Italia più forte anche di arbitro e VAR

Un'Italia più forte anche di arbitro e VARTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 9 giugno 2019, 16:02Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Questo Mondiale passerà alla storia anche per essere la prima competizione femminile in cui viene utilizzato il VAR. E questo pomeriggio, in occasione di Australia-Italia, l'assistente elettronico dell'arbitro ha avuto il suo bel da fare con tante situazioni al limite da valutare. La prima è stato il gol annullato a Barbara Bonansea nel primo tempo, sul risultato di 0-0, con l'Italia che prima esulta, poi resta col fiato sospeso e alla fine deve rassegnarsi all'annullamento. Un fuorigioco millimetrico, ma sempre di posizione irregolare si tratta. VAR che entra in azione anche in altre occasioni, meno al limite, come sui gol di Sam Kerr e Daniela Sabatino annullati nella ripresa per fuorigioco netto in entrambi i casi (sono state davvero molte le interruzioni di questo tipo nei 90 minuti giocati), ma che ci mette del suo anche al 70° quando le italiane reclamano un tocco di mano in area dell'Australia.

A velocità normale il tocco sembrava esserci e questa sensazione diventa ancora più concreta nel replay, ma chi è deputato a decidere opta per l'involontarietà del tocco, forse anche per la deviazione ravvicinata di una compagna. Una decisione che lascia l'amaro in bocca, ma non rimpianti solo perché alla fine Bonansea trova la deviazione di testa decisiva per il 3 punti alle azzurre.

Se il VAR non è perfetto, anche la direzione di gara dell'arbitro honduregno Melissa Borjas non convince. Troppi fischi anche per contatti lievi, partita spezzettata – sopratutto nei primi 45 minuti – e un po' troppa severità nei confronti delle azzurre (3 gialli contro 1) con De Vanna che viene graziata del secondo giallo per un intervento duro sulla caviglia di Giugliano un paio di minuti dopo il primo giallo. Le tante interruzioni fanno il gioco delle più fisiche australiane e non aiutano un'Italia più votata al palleggio e a far scorrere il gioco. L'Italia comunque vince e della direzione di gara presto non ci si ricorderà neanche.

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