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USA, scontro totale fra calciatrici e Federcalcio. La USSF: "Le donne non meritano l'equal pay"

USA, scontro totale fra calciatrici e Federcalcio. La USSF: "Le donne non meritano l'equal pay"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
lunedì 24 febbraio 2020, 17:19Calcio femminile
di Tommaso Maschio

La Federcalcio americana (USSF) è pronta alla guerra totale nei confronti delle calciatrici della Nazionale femminile e si oppone con veemenza alla possibilità che le calciatrici abbiano la stessa retribuzione dei colleghi maschi (che nei giorni scorsi si sono schierati al fianco di Rapineo e socie) facendo leva sul minor agonismo del calcio femminile. Secondo la USSF le calciatrici non meritano di essere pagate quanto i calciatori in quanto non svolgerebbero lo stesso lavoro essendo più lente e deboli rispetto agli uomini e di conseguenza peggiori nel gioco del calcio.

Secondo la Federcalcio “bisogna riconoscere che il calcio internazionale maschile e femminile richiedono livelli diversi di alcune abilità fisiche fondamentali centrali nel gioco (ad esempio, velocità e forza), motivo per cui la FIFA richiede squadre separate per uomini e donne in primo luogo, e nessuno sta discutendo del fatto che questa separazione basata sul sesso, progettata per garantire alle donne un’equa opportunità di giocare e competere, è illegale (come sarebbe in quasi ogni altra circostanza). - si legge come riporta L Football - Fondamentalmente, si tratta di due squadre sportive separate che giocano contro gruppi di avversari completamente diversi in diverse competizioni, e nessuno sostiene che le querelanti avrebbero ottenuto lo stesso successo se fossero stati tenuti a competere nel mondo del calcio maschile. La legge non garantisce la parità di retribuzione tra uomini e donne che svolgono lavori così diversi”.

Dal canto loro le calciatrici, affidandosi all’economista Finnie Cook, hanno presentato una mozione chiedendo un risarcimento di 66,7 milioni di dollari, più i danni punitivi, in violazione del Titolo VII del Civil Rights Act che impedisce ai datori di lavoro la discriminazione sulla base di genere, razza, nazionalità e religione. Un braccio di ferro infinito che continuerà almeno fino al 5 maggio, data in cui avrà inizio il processo che vedrà contro l’associazione delle calciatrici e la Federcalcio.

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