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Ventotto anni dopo: Cristiana Girelli imita il mito Carolina Morace

Ventotto anni dopo: Cristiana Girelli imita il mito Carolina MoraceTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 14 giugno 2019, 21:04Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Quando Carolina Morace trascinava l’Italia contro Taipei ai Mondiali, Cristiana Girelli neanche camminava. Era il novembre del 1991, prima edizione della Coppa in rosa, e l’attuale numero 10 aveva poco più di un anno (è nata il 23 aprile del 1990). Un calcio da vere pioniere che aveva proprio in Morace la stella polare e la calciatrice più rappresentativa. Quella tripletta, anche allora in un 5-0, permise poi all’Italia di accedere ai quarti di finale (allora c’erano meno squadre al via e il torneo era più breve) dove poi la Norvegia fece naufragare i sogni azzurri. Ma quella tripletta resta comunque nella storia dell’Italia femminile, ineguagliata fino a oggi quando una delle stelle della nostra Nazionale è arrivata là dove nessun’altra era riuscita.

Eppure questa gara Girelli avrebbe potuto iniziarla dalla panchina con la ct Bertolini che fino all’ultimo aveva il dubbio fra lei e Ilaria Mauro. La classica sliding door che ci ha sorriso, come ci ha sorriso la decisione di far ribattere il rigore che ha sbloccato la gara. Lì la nostra numero 10 ha dimostrato il carattere e la freddezza che contraddistinguono le grandi campionesse. Ora nella storia al fianco di Morace c’è Girelli, modello per le generazioni venture di calciatrici come lo è stato l’attuale allenatrice per coloro che sono nate a cavallo degli anni ‘80-90. Sperando che da qui in avanti il cammino delle bambine che si approcceranno al calcio sia meno irto d’ostacoli e condizionato da pregiudizi di un’altra epoca.

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