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Bonato racconta: "Berardi scovato in un torneo di calcetto notturno"

Bonato racconta: "Berardi scovato in un torneo di calcetto notturno"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
mercoledì 22 giugno 2016, 12:302016
di Chiara Biondini
fonte Calcio2000 lo trovi ancora in edicola, Nuovo numero in uscita il 10 luglio!
Per me Zaza è uno da Juve, deve solo capire lui cosa vuole fare. Simone è uno che sceglie d'istinto!

Intervista esclusiva a Nereo Bonato che, da direttore sportivo del Sassuolo, ha contribuito alla scalata degli emiliani dalla C2 alla A, passato a inizio giugno all'Udinese.
Nereo Bonato è uno che, mentre ancora giocava, si è laureato in Economia.E non solo, perché nell'ultimo anno di professionismo, il pomeriggio si allenava, la domenica giocava, ma tutte le mattine faceva il praticantato per diventare commercialista: "Ho sempre pensato che lo studio fosse importante, perché apre la mente, ti fa ragionare in modo diverso. Ancora oggi se c'è qualche "mio" ragazzo che studia, lo incito a non mollare, perché la carriera del calciatore è precaria per definizione, soprattutto nelle categorie inferiori, nelle quali lo stipendio non ti consente di avere una visione serena del futuro".

"La storia di Berardi credo sia nota a tutti, l'abbiamo scovato in un torneo di calcetto notturno. Lo abbiamo visto giocare e non credevamo ai nostri occhi, lo abbiamo praticamente rapito (ride, ndr). La cosa che forse non tutti sanno, è come l'ho detto a Di Francesco. Quando gli ho presentato la rosa nel 2012, son rimasto sul vago: "Abbiamo questi 24, poi c'è questo ragazzo, è il 25°, non ti dico nulla, valutalo e poi mi fai sapere". La prima partita di campionato Berardi era titolare (sorride, ndr). Il calcio non può essere solo statistica: certo, i numeri sono importanti ed è giusto studiarli perché possono svelarti tante cose, ma poi ci sono anche le sensazioni, l'istinto, la pancia. Altrimenti sarebbe troppo facile, vincerebbero sempre i più ricchi e non esisterebbero i Leicester. Per fortuna non è così. Con Domenico, ad esempio, è stata una sorta di magia".

Berardi, ma non solo, sono tanti i "ragazzi" di Bonato: "Ricordo Magnanelli acquistato dal Gubbio per 7 milioni delle vecchie lire, o Pavoletti prelevato dall'Armando Picchi in Serie D per 10mila euro e poi rivenduto al Genoa per 4 milioni, ma anche l'operazione Zaza fatta con la Juve. Tutti bravissimi ragazzi e con una grande motivazione: per assurdo, non abbiamo mai avuto difficoltà a trovare giocatori che sposassero con entusiasmo la nostra causa, almeno fino a quando siamo arrivati in A".

"Per me Zaza è uno da Juve, deve solo capire lui cosa vuole fare. Simone è uno che sceglie d'istinto e se non è convinto di una cosa, meglio che non la faccia. A me sembra che si sia calato bene nell'ambiente, è uno che riesce a farsi voler bene da tutti e per me può diventare certamente un punto di riferimento della Juve, ma è soprattutto lui che deve convincersi. Certo, deve limare alcuni tratti del suo carattere, come quando prende qualche giallo per proteste plateali o per interventi irruenti, ma sul giocatore non si discute.