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Ghirelli e le seconde squadre: "A febbraio vertice con Agnelli"
"Dobbiamo lavorare ad un sistema diverso, che premi davvero i giovani, innanzitutto abbassando il limite da 23 a 20 anni. Per com’è ora, serve solo a schierare giocatori in esubero". Nell'intervista rilasciata oggi a La Gazzetta dello Sport, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha così commentato il futuro delle seconde squadre. A tal proposito, TMW ha raggiunto il numero uno della Lega Pro, Francesco Ghirelli, per un commento da chi vive da vicino l'esperienza delle seconde squadre: "È una riflessione che condivido. Ricordiamo che questo progetto dalla Lega Pro (all'epoca presieduta proprio da Gravina, con Ghirelli nelle vesti di segretario generale, ndr). Poi è intervenuta la gestione commissariale della FIGC, determinando un vulnus. Perché le seconde squadre dovevano avere lo scopo di essere un asset per far crescere i giovani e dare una mano alla Nazionale italiana".
Invece?
"Invece è diventato un progetto per gli under 23, con apertura totale ai giocatori stranieri, in una condizione di questo genere viene meno alle idee per cui abbiamo pensato".
Per il futuro?
"Il ragionamento che noi abbiamo sempre fatto, intorno alle seconde squadre, è chiaro: se sono utili ad aiutare il movimento, la Nazionale, per consentire ai miei nipoti e ai suoi figli di poter vivere un sogno come nell'82 o nel 2006, la Lega Pro non può che dire obbedisco. Un progetto di questo tipo, però, deve avere la cognizione della formazione dei giovani calciatori. Noi abbiamo preso un impegno con il presidente Agnelli, di svolgere un seminario a Torino a febbraio con tutti i presidenti di Lega Pro e quelli che riterrà di invitare tra i presidenti di A, in modo tale da riflettere sull'esperienza avuta e creare un gruppo di lavoro che possa affrontare i tratti fondamentali del progetto seconde squadre. Dopo questo incontro si tireranno le fila e si lavorerà insieme. Ma il progetto deve avere una caratterizzazione chiara".
Tema di attualità, fideiussioni. La Reggina ha comunicato di aver depositato la fideiussione. Le altre?
"Siamo in attesa, hanno tempo fino al 17".
Invece?
"Invece è diventato un progetto per gli under 23, con apertura totale ai giocatori stranieri, in una condizione di questo genere viene meno alle idee per cui abbiamo pensato".
Per il futuro?
"Il ragionamento che noi abbiamo sempre fatto, intorno alle seconde squadre, è chiaro: se sono utili ad aiutare il movimento, la Nazionale, per consentire ai miei nipoti e ai suoi figli di poter vivere un sogno come nell'82 o nel 2006, la Lega Pro non può che dire obbedisco. Un progetto di questo tipo, però, deve avere la cognizione della formazione dei giovani calciatori. Noi abbiamo preso un impegno con il presidente Agnelli, di svolgere un seminario a Torino a febbraio con tutti i presidenti di Lega Pro e quelli che riterrà di invitare tra i presidenti di A, in modo tale da riflettere sull'esperienza avuta e creare un gruppo di lavoro che possa affrontare i tratti fondamentali del progetto seconde squadre. Dopo questo incontro si tireranno le fila e si lavorerà insieme. Ma il progetto deve avere una caratterizzazione chiara".
Tema di attualità, fideiussioni. La Reggina ha comunicato di aver depositato la fideiussione. Le altre?
"Siamo in attesa, hanno tempo fino al 17".
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