Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre alessandriaascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / casertana / Serie C
ESCLUSIVA TMW - Ghirelli: “Lega Pro in crescita. Ecco cosa mi aspetto dal 2020”TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
mercoledì 25 dicembre 2019, 17:45Serie C
di Claudia Marrone
esclusiva

Ghirelli: “Lega Pro in crescita. Ecco cosa mi aspetto dal 2020”

Dall’estate calda del 2018 a quella liscia del 2019: una Lega Pro che ha iniziato a cambiare pelle, che è cresciuta e che non vuole smettere di farlo. Perché parliamoci chiaro: la Serie C è la base del professionismo italiano, e le case, senza fondamenta solide crollano.
Concetto che dovrebbe essere preso in considerazione anche da tanti luminari del calcio.
Ma il presidente Francesco Ghirelli ha le idee ben chiare, e ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com traccia un bilancio del 2019.

2019 dai due volti: prima le scorie di una folle estate 2018, poi la svolta. Che bilancio traccia?
“Con la nuova stagione, abbiamo operato su un percorso di rafforzamento e credibilità del sistema, costruito su nuove e più rigide regole: c’è una black list, chi non ottempera ai pagamenti dopo due trimestri è fuori così come chi non si presenta per due gare, e c’è una diversa sostenibilità economica. Mi voglio concentrare soprattutto su queste cose: siamo soddisfatti, ma non appagati, perché qualcosa in più si può sempre fare. Nonostante poi i numeri ci sorridano. Con la nuova regola sui giovani abbiamo smesso di valorizzare situazioni che ci facevano galleggiare e basta, adesso formiamo di più nelle nostre squadre, e questo è stato un primo passo per rendere più accogliente la proprio casa. Così come gli ammodernamenti negli stadi, che hanno visto maggiori presenze, esattamente come si sono registrati più abbonanti alle tv. Ora dobbiamo sviluppare nuovi progetti economici, con 60 squadre non può esserci una sola fonte di risorse, dobbiamo operare anche su altre, come a esempio quelle europee”.

A tal proposito, ha tenuto banco, in questo ultimo periodo, il tema della defiscalizzazione per i club di C.
“Siamo ora impegnati in una gara che attiene a sapere come uscirà la C da questo anno: con la defiscalizzazione non ci saranno mutazioni, altrimenti sarò costretto a tagliare, cosa che non vorrei. L’incontro tra Gravina e il Ministro dell’economia è stato interessante, ma urge un provvedimento: ricordo che svolgiamo una funzione sociale in un paese sfiduciato, dovremmo essere considerati diversamente. Mi sono assunto la responsabilità della decisione dello sciopero, un travaglio, ma vogliamo capire cosa vogliono gli altri”.

Dai suoi, invece, cosa si aspetta per il 2020?
“Dalla mia struttura mi aspetto ancora grande capacità di lavoro e sacrificio, ulteriori miglioramenti e una spinta a cercare altrove certe risorse. Voglio poi portare più giovani negli stadi, e vedere altre sperimentazioni che possano portare migliorie al calcio, come a esempio le cinque sostituzioni che ha chiesto anche la Serie A”.


A che tipo di migliorie si riferisce?
“Il piano di Paolo Carito, il nostro responsabile sviluppo strategico, marketing e commerciale, va in questo senso, e si focalizza su tre punti: identità, posizionamento del brand e sostenibilità economica. Ci sono accordi di partnership commerciali già concluse con aziende di rilievo nazionale ed internazionale, e da qui partiremo. Ci saranno innovazioni anche digitali e tecnologiche”.

Si è anche concluso il suo primo anno da Presidente della Lega Pro: cosa la rende più orgoglioso?
“Il Museo Artemio Franchi. Ci fa capire l’eccellenza del calcio, la radice profonda, la necessità di valicare la frontiera per conquistare senza paura. Un grazie a Gaia Simonetti per lo sviluppo di questo progetto, c’è stata l’apertura della Sala alla città di Firenze, un passo che dà cultura e ci unisce. Ma ci sono anche altre situazioni, come il vedere il bambino che da la mano a un calciatore del Bisceglie fischiato dal pubblico a margine di una sconfitta. Questa è la nostra essenza”.

Cosa invece non rifarebbe?
“Il presidente! (ride, ndr) Il mio sogno è quello di stare su un’isola, a scrivere davanti al mare. A parte gli scherzi, questa fatica che mi sono assunto mi piace svolgerla. Ho un caratteraccio, dicco cosa pensa perché odio l’ipocrisia, odio l’improvvisazione e odio chi ha orecchie ma non studia, e di queste cose ne vedo troppe: spero quindi di poter fare qualche passo per cambiare certe dinamiche, vorrei che il calcio italiano iniziasse a ragionare da sistema. Poi vorrei essere meno ruvido con chi lavora con me, sono tutte persone per me imprescindibili”.