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L'editoriale sulla C - Se cadono a pezzi anche gli stadi
Editoriale di Ivan Cardia per TuttoC.com
I calcinacci che cadono dalla tribuna del Porta Elisa di Lucca sono la miglior sintesi del momento. The show must go on, ma a mancare sono le fondamenta. Succede a Lucca, potrebbe succedere un po’ ovunque in giro per lo Stivale: la vera emergenza sono gli impianti, lo diciamo da tempo, ma ce ne stiamo occupando fin troppo poco. I calcinacci che cadono, però, sono anche l’immagine di un calcio che fatica ad acquisire credibilità e perde pezzi.
La settimana scorsa ci aspettavamo le esclusioni di Pro Piacenza e Matera. Dato che la speranza è l’ultima a morire, evidentemente chi di dovere ha ritenuto che qualcosa si potrebbe ancora fare, perché entrambe sono ancora in corsa. Domani i lucani andranno fuori, salvo sorprese: non scenderanno in campo, lo ha annunciato il presidente Lamberti. “Nessuno può dire ‘mai più un caso Parma’ o ‘mai più un caso Modena’: lo disse Gravina un paio di anni fa, aveva ragione e lo stiamo per verificare. Perché il nuovo caso Modena è alle porte.
A Matera poi, si chiedono il perché di una certa disparità di trattamento: le gare del Pro Piacenza sono state sospese per evitare l’estromissione del campionato, quelle della squadra dei sassi no. È una domanda che ci è arrivata dai lettori e che giriamo a chi di dovere. Ci saranno, ci sono, ragioni oggettive per questa differenza, ma vorremmo che a spiegarle fosse chi di queste decisioni si deve occupare. E la pazienza deve avere un limite, perché un campionato con due incognite è pur sempre un campionato falsato, pur preservando la dignità che nel mandare in campo ragazzini di 16 anni al posto di professionisti va comunque a farsi benedire.
Un limite alla pazienza, però, servirà pure per quelle società, non solo Pro Piacenza e Matera, che pur non versando in situazioni disastrose come queste ultime, non hanno ancora ottemperato, per quel che sappiamo, al deposito di una nuova fideiussione. Cuneo e Lucchese, nello specifico, anche se con presupposti e motivi diversi. La domanda sorge spontanea: la possibilità di depositare una nuova garanzia a campionato in corso era già un regalo, peraltro arrivato direttamente dagli organi di giustizia sportiva e non dal Consiglio Federale. Perché non approfittarne?
Il 15 febbraio, invece, sarà ratificato il -8 in classifica con multa da 350 mila euro, quest’ultima da pagare entro un mese per evitare l’esclusione. -8 e 350 mila euro di multa, a questo punto della stagione, vogliono dire privarla di ogni senso, se pure si ha l’intenzione di andare avanti. La possibilità di mettersi in regola aveva fatto storcere la bocca a tante altre società che avevano dovuto esserlo, in regola, già a inizio stagione. O che erano andate anche oltre. Pensiamo al caso del Como, che resta un paradosso quasi inspiegabile. È un regalo, appunto: la Reggina ne ha approfittato e non tutti ne sono stati contenti, ma almeno la nuova società ha dimostrato serietà e capacità, non soltanto economiche. Perché tutto tace, da Cuneo e da Lucca?
La settimana scorsa ci aspettavamo le esclusioni di Pro Piacenza e Matera. Dato che la speranza è l’ultima a morire, evidentemente chi di dovere ha ritenuto che qualcosa si potrebbe ancora fare, perché entrambe sono ancora in corsa. Domani i lucani andranno fuori, salvo sorprese: non scenderanno in campo, lo ha annunciato il presidente Lamberti. “Nessuno può dire ‘mai più un caso Parma’ o ‘mai più un caso Modena’: lo disse Gravina un paio di anni fa, aveva ragione e lo stiamo per verificare. Perché il nuovo caso Modena è alle porte.
A Matera poi, si chiedono il perché di una certa disparità di trattamento: le gare del Pro Piacenza sono state sospese per evitare l’estromissione del campionato, quelle della squadra dei sassi no. È una domanda che ci è arrivata dai lettori e che giriamo a chi di dovere. Ci saranno, ci sono, ragioni oggettive per questa differenza, ma vorremmo che a spiegarle fosse chi di queste decisioni si deve occupare. E la pazienza deve avere un limite, perché un campionato con due incognite è pur sempre un campionato falsato, pur preservando la dignità che nel mandare in campo ragazzini di 16 anni al posto di professionisti va comunque a farsi benedire.
Un limite alla pazienza, però, servirà pure per quelle società, non solo Pro Piacenza e Matera, che pur non versando in situazioni disastrose come queste ultime, non hanno ancora ottemperato, per quel che sappiamo, al deposito di una nuova fideiussione. Cuneo e Lucchese, nello specifico, anche se con presupposti e motivi diversi. La domanda sorge spontanea: la possibilità di depositare una nuova garanzia a campionato in corso era già un regalo, peraltro arrivato direttamente dagli organi di giustizia sportiva e non dal Consiglio Federale. Perché non approfittarne?
Il 15 febbraio, invece, sarà ratificato il -8 in classifica con multa da 350 mila euro, quest’ultima da pagare entro un mese per evitare l’esclusione. -8 e 350 mila euro di multa, a questo punto della stagione, vogliono dire privarla di ogni senso, se pure si ha l’intenzione di andare avanti. La possibilità di mettersi in regola aveva fatto storcere la bocca a tante altre società che avevano dovuto esserlo, in regola, già a inizio stagione. O che erano andate anche oltre. Pensiamo al caso del Como, che resta un paradosso quasi inspiegabile. È un regalo, appunto: la Reggina ne ha approfittato e non tutti ne sono stati contenti, ma almeno la nuova società ha dimostrato serietà e capacità, non soltanto economiche. Perché tutto tace, da Cuneo e da Lucca?
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