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TMW - Ghirelli: "Ora Serie C con 59 squadre, vediamo di arrivare a 60"
Nel corso delle celebrazioni dei 60 anni della Lega Pro, il presidente della Lega stessa Francesco Ghirelli ha parlato in conferenza:
“Guardiamo alle radici ma pensiamo al futuro, solo quando si hanno radici solide si può innovare, e noi siamo condannati a innovare: siamo terza divisione, lo sappiamo, ed è inevitabile che le altre serie abbiano più forza, ma noi non ci facciamo spaventare. Dobbiamo portare la cultura al servizio del calcio, valorizzare i giovani e battere la dispersione scolastica, con lo studio si possono capire molte più cose: ci si allena meglio, si mangia meglio, si capisce più di tattica, arrivano più strumenti per proteggere la propria professione. E si valorizza meglio il tutto”.
Andando poi più nello specifico: “Franchi ha avuto l’intuizione, è la storia italiana dei comuni che nel bene o nel male ci rende diversi dagli altri. E’ bello mettere in campo le proprie tradizioni, i propri gonfaloni, la nota storta di questo è che abbiamo difficoltà a diventare nazione e a ragionare da sistema. Comunque noi siamo una Lega che ha da sempre lavorato per le riforme, affinché si possa ragionare a sistema”.
Sul futuro: “Il passato? Non mi ricordo cosa è successo (ride, ndr). E’ cambiato tutto, c’è stato un bel passaggio. Ora sono 59 squadre, ci sono ricorsi in essere, vediamo se arriviamo alle 60, ma non rientreranno più formazioni disastrate, come sarebbe successo lo scorso anno: adesso stiamo monitorando la situazione dell’Avellino. Intanto domani, con il direttivo, stileremo i gironi: quando ci sarà sostenibilità economica maggiore penseremo anche una divisione nazionale, che ora è impossibile”.
“Guardiamo alle radici ma pensiamo al futuro, solo quando si hanno radici solide si può innovare, e noi siamo condannati a innovare: siamo terza divisione, lo sappiamo, ed è inevitabile che le altre serie abbiano più forza, ma noi non ci facciamo spaventare. Dobbiamo portare la cultura al servizio del calcio, valorizzare i giovani e battere la dispersione scolastica, con lo studio si possono capire molte più cose: ci si allena meglio, si mangia meglio, si capisce più di tattica, arrivano più strumenti per proteggere la propria professione. E si valorizza meglio il tutto”.
Andando poi più nello specifico: “Franchi ha avuto l’intuizione, è la storia italiana dei comuni che nel bene o nel male ci rende diversi dagli altri. E’ bello mettere in campo le proprie tradizioni, i propri gonfaloni, la nota storta di questo è che abbiamo difficoltà a diventare nazione e a ragionare da sistema. Comunque noi siamo una Lega che ha da sempre lavorato per le riforme, affinché si possa ragionare a sistema”.
Sul futuro: “Il passato? Non mi ricordo cosa è successo (ride, ndr). E’ cambiato tutto, c’è stato un bel passaggio. Ora sono 59 squadre, ci sono ricorsi in essere, vediamo se arriviamo alle 60, ma non rientreranno più formazioni disastrate, come sarebbe successo lo scorso anno: adesso stiamo monitorando la situazione dell’Avellino. Intanto domani, con il direttivo, stileremo i gironi: quando ci sarà sostenibilità economica maggiore penseremo anche una divisione nazionale, che ora è impossibile”.
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