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TMW - Dg Pistoiese: "Nessun obbligo a giocare, ma a decretare promozioni e retrocessioni"
Il day after, il giorno dopo. Il Consiglio Federale ha deciso che i campionati professionistici dovranno riprendere, ma è bagarre in Serie C: la Lega Pro, infatti, aveva richiesto il termine anticipato della stagione, passando in B le prime tre di ogni girone e il Carpi per merito sportivo, ed evitando le retrocessioni.
La FIGC non ha preso in considerazione l'ipotesi, e tale scelta è stata commentata anche dal Dg della Pistoiese Marco Ferrari: "Sicuramente dobbiamo prendere atto, come ha già fatto il presidente Ghirelli, del fatto che non sono stati tenuti in considerazione gli indirizzi espressi dalla maggioranza nell'assemblea di Lega Pro, ma in un Consiglio Federale subentrano tante componenti, ed è chiaro che si è dovuta trovare una sintesi. Che però non accontenta la stragrande maggioranza dei club di C. E' altresì vero, però, che il Consiglio non ha sancito che dovremmo necessariamente tornare a giocare, ma ha sancito che i campionati, anche rivendendo i format, dovranno giungere alla loro conclusione naturale, ovvero decretando promozioni e retrocessioni. Dopo ci sono da analizzare le strade per arrivare a tali promozioni e retrocessioni: tornare a giocare, per la C, è un'ipotesi improbabile, addirittura dannosa, che difficilmente potrà realizzarsi. Il protocollo sanitario è uguale per tutti, c'è quindi impossibilità di reperire tamponi, di garantire la distanza di sicurezza nella fase preparatoria e post gara, non abbiamo strutture adatte, senza poi considerare un aumento spropositato dei costi dovuto al protocollo e al prolungamento della stagione. Tutto ciò metterebbe a rischio la sopravvivenza della Serie C: i costi aumenterebbero, le entrate sarebbero però a zero. Una soluzione comunque va trovata, e un'ipotesi plausibile potrebbe essere la disputa dei playout e dei playoff accorciati, diciamo così, con sole quattro squadre. Credo però che sia più importante programmare la prossima stagione, e tutto questo è un freno: spero che il 28 di maggio vi siano ulteriori chiarimenti in merito".
La FIGC non ha preso in considerazione l'ipotesi, e tale scelta è stata commentata anche dal Dg della Pistoiese Marco Ferrari: "Sicuramente dobbiamo prendere atto, come ha già fatto il presidente Ghirelli, del fatto che non sono stati tenuti in considerazione gli indirizzi espressi dalla maggioranza nell'assemblea di Lega Pro, ma in un Consiglio Federale subentrano tante componenti, ed è chiaro che si è dovuta trovare una sintesi. Che però non accontenta la stragrande maggioranza dei club di C. E' altresì vero, però, che il Consiglio non ha sancito che dovremmo necessariamente tornare a giocare, ma ha sancito che i campionati, anche rivendendo i format, dovranno giungere alla loro conclusione naturale, ovvero decretando promozioni e retrocessioni. Dopo ci sono da analizzare le strade per arrivare a tali promozioni e retrocessioni: tornare a giocare, per la C, è un'ipotesi improbabile, addirittura dannosa, che difficilmente potrà realizzarsi. Il protocollo sanitario è uguale per tutti, c'è quindi impossibilità di reperire tamponi, di garantire la distanza di sicurezza nella fase preparatoria e post gara, non abbiamo strutture adatte, senza poi considerare un aumento spropositato dei costi dovuto al protocollo e al prolungamento della stagione. Tutto ciò metterebbe a rischio la sopravvivenza della Serie C: i costi aumenterebbero, le entrate sarebbero però a zero. Una soluzione comunque va trovata, e un'ipotesi plausibile potrebbe essere la disputa dei playout e dei playoff accorciati, diciamo così, con sole quattro squadre. Credo però che sia più importante programmare la prossima stagione, e tutto questo è un freno: spero che il 28 di maggio vi siano ulteriori chiarimenti in merito".
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