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TMW - L'ex Piacenza Marotta: "Difficile ripresa in C. B a 40 club? Non tutela i calciatori di C"
Dopo l'addio con il Piacenza, fresco di pochi giorni, non tarderà ad arrivare una sistemazione anche per il centrocampista Matteo Marotta, attualmente svincolato. Ma vigile sull'evolversi della situazione legata al calcio.
Proprio nell'intervista rilasciata a TMW, l'ex biancorosso ha così parlato di futuro e riforme: "Secondo me è difficile immaginare una messa in sicurezza di tutte le strutture per salvaguardare la salute degli atleti e di tutti gli altri addetti ai lavori. In C ci sono problematiche differenti rispetto alla A o alla B ed in più i costi sono difficilmente gestibili da una società di terza serie. Credo che questa situazione sia perfetta per far capire come il movimento calcistico italiano non lavori di sistema per trovare delle soluzioni condivise. Al centro dell’attenzione c’è sempre il proprio tornaconto, il proprio orticello da salvaguardare. Riforme? Come delegato AIC mi viene in mente pensare che la B a 40 sia accattivante per i club, ma al tempo stresso si deve pensare a tutelare i calciatori delle restanti 40 società che dalla C si troverebbero catapultati dalla C alla D. Serve attivare strumenti come il semiprofessionismo, incentivi fiscali e quant’altro prima di parlare di riforme”.
Proprio nell'intervista rilasciata a TMW, l'ex biancorosso ha così parlato di futuro e riforme: "Secondo me è difficile immaginare una messa in sicurezza di tutte le strutture per salvaguardare la salute degli atleti e di tutti gli altri addetti ai lavori. In C ci sono problematiche differenti rispetto alla A o alla B ed in più i costi sono difficilmente gestibili da una società di terza serie. Credo che questa situazione sia perfetta per far capire come il movimento calcistico italiano non lavori di sistema per trovare delle soluzioni condivise. Al centro dell’attenzione c’è sempre il proprio tornaconto, il proprio orticello da salvaguardare. Riforme? Come delegato AIC mi viene in mente pensare che la B a 40 sia accattivante per i club, ma al tempo stresso si deve pensare a tutelare i calciatori delle restanti 40 società che dalla C si troverebbero catapultati dalla C alla D. Serve attivare strumenti come il semiprofessionismo, incentivi fiscali e quant’altro prima di parlare di riforme”.
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