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Pontedera prima squadra a rinunciare ai playoff. Il Dg: "Scelta dolorosa ma necessaria"
Giornata di conferenza stampa in casa Pontedera, con il Dg Paolo Giovannini che, accompagnato dal direttore organizzativo Paolo Bargagna, ha fatto il punto della situazione circa il futuro imminente: annunciando di fatto la rinuncia alla disputa dei playoff.
Queste le parole di Giovannini, riprese da tuttoc.com: "Tutti gli aiuti in essere non sono per la disputa dei playoff. Abbiamo un diritto finanziario che è sempre stato un fiore all'occhiello, spesso ci sono state cessioni importanti, spesso abbiamo messo voci alle varie eventuali, ma se per giocare un mese dobbiamo spendere 90-100 mila euro fra tamponi e sanificazioni varie, andremmo contro alle nostre scelte, non sarebbe coerente. Abbiamo dei principi da mantenere, e il protocollo sanitario non è stato modificato di una virgola rispetto a un mese e mezzo fa quando gran parte dei club aveva espresso la volontà di non giocare. Ovviamente c'è rammarico per i ragazzi che hanno fatto un campionato straordinario, questa scelta potrebbe farci un passo indietro rispetto all'opinione pubblica, ma dobbiamo ragionare da buon padre di famiglia. Noi non abbiamo bisogno di vedere le decisioni degli altri, di chi vuol perseguire la Serie B a tutti i costi lo faccia, saremo probabilmente, insieme a Piacenza e Arezzo, le uniche squadre a non giocare, ma chiariamo i motivi senza giustificarsi. Le scelte sono dolorose ma sofferte. E' un peccato vivere questa situazione, probabilmente se fossimo al decimo o all'undicesimo posto questa scelta sarebbe passata quasi inosservata. Ma siccome non credo che a settembre il protocollo sarà meno stringente, e ci saranno comunque meno certezze, con questa scelta garantiamo futuro al club. Usciamo tutti con le ossa rotte, ma se per noi il sacrificio è non partecipare ai playoff io ci sto, dal calcio ho avuto tante soddisfazioni".
Queste le parole di Giovannini, riprese da tuttoc.com: "Tutti gli aiuti in essere non sono per la disputa dei playoff. Abbiamo un diritto finanziario che è sempre stato un fiore all'occhiello, spesso ci sono state cessioni importanti, spesso abbiamo messo voci alle varie eventuali, ma se per giocare un mese dobbiamo spendere 90-100 mila euro fra tamponi e sanificazioni varie, andremmo contro alle nostre scelte, non sarebbe coerente. Abbiamo dei principi da mantenere, e il protocollo sanitario non è stato modificato di una virgola rispetto a un mese e mezzo fa quando gran parte dei club aveva espresso la volontà di non giocare. Ovviamente c'è rammarico per i ragazzi che hanno fatto un campionato straordinario, questa scelta potrebbe farci un passo indietro rispetto all'opinione pubblica, ma dobbiamo ragionare da buon padre di famiglia. Noi non abbiamo bisogno di vedere le decisioni degli altri, di chi vuol perseguire la Serie B a tutti i costi lo faccia, saremo probabilmente, insieme a Piacenza e Arezzo, le uniche squadre a non giocare, ma chiariamo i motivi senza giustificarsi. Le scelte sono dolorose ma sofferte. E' un peccato vivere questa situazione, probabilmente se fossimo al decimo o all'undicesimo posto questa scelta sarebbe passata quasi inosservata. Ma siccome non credo che a settembre il protocollo sarà meno stringente, e ci saranno comunque meno certezze, con questa scelta garantiamo futuro al club. Usciamo tutti con le ossa rotte, ma se per noi il sacrificio è non partecipare ai playoff io ci sto, dal calcio ho avuto tante soddisfazioni".
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