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L'impresa dello Shakhtar Donetsk e l'importanza dello scouting per battere il Real MadridTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 22 ottobre 2020, 09:50Serie A
di Marco Conterio

L'impresa dello Shakhtar Donetsk e l'importanza dello scouting per battere il Real Madrid

Lo Shakhtar Donetsk che fa l'impresa a Madrid e ora spaventa pure l'Inter non è frutto del caso. E non è solo figlio dei milioni spesi, dei rapporti coi grandi agenti, della rapidità con cui si ottiene un permesso di lavoro in Ucraina e degli stipendi faraonici. Lo Shakhtar Donetsk che vince 3-2 a Valdebebas contro il Real è frutto di un lungo e profondo lavoro di scouting, coordinato da José Boto, e che ha portato negli anni gli arancioneri a diventare un paradiso per i talenti e una miniera d'oro per le già floride casse del 272° uomo del mondo, Rinat Achmetov.

In principio fu Brandao La punta classe '80 lasciò l'Iraty per andare a Donetsk. Poi, dal 2022 a oggi, la lista è lunga. Mircea Lucescu, icona del calcio rumeno e in Italia col Brescia, decise di portar con sè Francelino Matuzalem. Poi Elano, Jadson, ma anche campioni assoluti come Willian ora all'Arsenal, Douglas Costa che è rientrato al Bayern Monaco, il perno del Manchester City, Fernandinho, Alex Teixeira e Luis Adriano. Fred ha trovato fortune in Ucraina prima di andare al Manchester United, Bernard gioca invece all'Everton. E' stato stella dello Shakhtar anche Luiz Adriano, in una lunga lista di acquisti e cessioni che ha portato i profitti coi brasiliani nell'intorno dei 200 milioni di euro di utile.

Quanti acquisti pesanti in Brasile La lista è lunga: in patria il numero dei giocatori stranieri schierabili è più ridotto ma comunque ampio mentre in Europa lo Shakhtar è un Brasile-bis. Un anno e mezzo fa è arrivato dal Gremio l'esterno classe 2000 Tete. Senza paura, il club arancionero ha speso 15 milioni di euro e la gara di ieri ha dimostrato perché lo abbia fatto. Nel 2018, Maycon è arrivato per rinforzare la mediana dal Corinthians, strappato a mezza Europa. Nello stesso anno, è arrivato in Ucraina anche l'esterno Fernando dal Palmeiras, mandato però a farsi le ossa per sei mesi in Portogallo coi big dello Sporting Club. Sempre dal Verdao è arrivato Vitao, poliedrico centrale difensivo capace di fare anche il mediano, protagonista col Sub17, Capitano della Sub20 adesso e già inserito negli schemi dello Shakhtar.


L'importanza dello scouting Non solo giocatori pagati a peso d'oro, s'intende. Perché ci sono anche esempi, come Dodo, che portano a capire quanto sia importante la ricerca dei giocatori giusti per un club. Il terzino di Taubaté, classe '98, è stato preso dal Coritiba per 2 milioni e dopo sei mesi è andato a farsi le ossa al Vitoria Guimaraes. Già, proprio quello da dove è arrivato il dopo Paulo Fonseca, ovvero il tecnico Luis Castro. Marcos Antonio, straordinario regista, trequartista, centrocampista dal talento unico, è un classe 2000 che lo Shakhtar ha preso dall'Estoril, piccolo club portoghese, per 1 milione di euro. Marquinhos Cipriano è costato meno di un milione: terzino sinistro ma giocatore anche offensivo, è adesso parte della Sub20 brasiliana ed è stato preso dal Sao Paulo.

I senatori Non solo talenti del presente ma anche giocatori che da anni gravitano a Kharkiv, dove ora giocano gli arancioneri. Ismaily è arrivato nel 2013 dal Braga. Nello stesso anno, Taison è arrivato dal Metalist Kharkiv, da dove un anno dopo è arrivato Marlos. Addirittura nel 2011, lo Shakhtar ha preso Dentinho dal Corinthians e Alan Patrick dal Santos per poi però abbracciarlo definitivamente nel 2016, dopo tanti prestiti in terra verdeoro. Serviva una punta, agli arancioneri, e sono andati a prenderla nell'acerrima rivale nel 2018 con Junior Moraes dalla Dinamo Kiev.

L'esempio di Solomon La verità, però, è che l'uomo copertina per raccontare la filosofia dello Shakhtar è Manor Solomon da Kfar Saba, Israele. Boto è andato a scoprirlo nel piccolo Maccabi Petah Tikva, formazione israeliana, dove aveva giocato 73 partite con 8 reti e 6 assist. Visto in azione con l'Under 21 d'Israele, lo Shakhtar non ha avuto timore nell'investire sul ragazzo e sul portarlo a casa. Dopo il trasferimento, la chiamata della Nazionale maggiore, con cui adesso è a 12 presenze, e gli esordi anche nelle coppe europee. Con tanto di gol al Real Madrid. La fotografia di un progetto che non è solo soldi, Brasile, burocrazia snella, ma anche ricerca e scouting.