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Atalanta, Mancini: "Da piccolo ero interista, ora un sogno essere qui"
Grande protagonista della stagione dell'Atalanta, Gianluca Mancini si è messo in mostra anche con la sua propensione al gol. Il giovane difensore centrale ne ha parlato a DAZN: “È una dote naturale, la miglioro. Anche a livello giovanile segnavo, se c’è una punizione io vado in area, tanto“Non voglio avere una mia esultanza, se segno faccio delle cose. A volte anche brutte, come a Frosinone. La più bella è stata contro l’Inter, quando ho scavalcato e sono andato verso i nostri tifosi. Negli inserimenti bisogna essere bravi, trovare il momento giusto”.
Esultanza per il gol?
“Non voglio avere una mia esultanza, se segno faccio delle cose. A volte anche brutte, come a Frosinone. La più bella è stata contro l’Inter, quando ho scavalcato e sono andato verso i nostri tifosi. Negli inserimenti bisogna essere bravi, trovare il momento giusto”.
Come migliorare?
“A volte non penso, penso solo ad andare in avanti senza lettura del gioco. A volte sono troppo aggressivo, il mister mi riprende perchè dice che nello sprint ho qualche possibilità in più. Devo farlo in maniera seria”.
La Nazionale contro gli USA.
“Ero un po’ infortunato, Di Biagio mi disse che c’era la possibilità di andare su con i grandi. Alla fine il dolore è sparito, ho subito chiamato la mia fidanzata. Ero molto emozionato, come se fosse stato il primo giorno di scuola. Chiellini , di cui conoscevo bene il fratello, mi ha abbracciato e fatto i complimenti, siamo toscani entrambi”.
Da piccolo tifavi?
“Ho una famiglia di interisti, avevo il poster di Materazzi. Mi piaceva Ronaldo, mio padre adorava Vieri quindi avevo anche il suo poster. Il mio sogno era quello di giocare in Serie A, non nell’Inter però. Non penso a finire un giorno a Milano, anche perchè l’Atalanta è una società forte, la paragono tranquillamente con l’Inter. È un sogno essere qui”.
Gli attaccanti più tosti da affrontare.
“Contro Insigne e Mertens è stata veramente dura, vanno dentro, incontro, girano. È stata una bella partita. Piatek sta facendo grandi cose, ha dimostrato di segnare anche con il Milan. Speriamo che non segni contro di noi, magari qualche pedatina ci scappa. Duvan? Dura tenerlo, con quel fisico, in velocità”.
Esultanza per il gol?
“Non voglio avere una mia esultanza, se segno faccio delle cose. A volte anche brutte, come a Frosinone. La più bella è stata contro l’Inter, quando ho scavalcato e sono andato verso i nostri tifosi. Negli inserimenti bisogna essere bravi, trovare il momento giusto”.
Come migliorare?
“A volte non penso, penso solo ad andare in avanti senza lettura del gioco. A volte sono troppo aggressivo, il mister mi riprende perchè dice che nello sprint ho qualche possibilità in più. Devo farlo in maniera seria”.
La Nazionale contro gli USA.
“Ero un po’ infortunato, Di Biagio mi disse che c’era la possibilità di andare su con i grandi. Alla fine il dolore è sparito, ho subito chiamato la mia fidanzata. Ero molto emozionato, come se fosse stato il primo giorno di scuola. Chiellini , di cui conoscevo bene il fratello, mi ha abbracciato e fatto i complimenti, siamo toscani entrambi”.
Da piccolo tifavi?
“Ho una famiglia di interisti, avevo il poster di Materazzi. Mi piaceva Ronaldo, mio padre adorava Vieri quindi avevo anche il suo poster. Il mio sogno era quello di giocare in Serie A, non nell’Inter però. Non penso a finire un giorno a Milano, anche perchè l’Atalanta è una società forte, la paragono tranquillamente con l’Inter. È un sogno essere qui”.
Gli attaccanti più tosti da affrontare.
“Contro Insigne e Mertens è stata veramente dura, vanno dentro, incontro, girano. È stata una bella partita. Piatek sta facendo grandi cose, ha dimostrato di segnare anche con il Milan. Speriamo che non segni contro di noi, magari qualche pedatina ci scappa. Duvan? Dura tenerlo, con quel fisico, in velocità”.
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