Serata complicata. Insigne e un ruolo che non è sempre nelle sue corde
Indovinate le scelte di Ancelotti.
Quella di puntare su Mertens e Lozano in attacco (con Llorente lanciato nella mischia a partita in corso) e, soprattutto, di puntare su Mario Rui, il migliore in campo insieme a Koulibaly.
Difficile, impossibile, individuare note stonate dopo una serata come quella di ieri. Possibile però interrogarsi sulla prestazione del capitano Lorenzo Insigne, il primo ad essere sostituito nel corso della ripresa. Schierato come quarto di centrocampo a sinistra, l'attaccante azzurro è stato chiamato a una gara di enorme sacrificio che non è propriamente nelle sue corde.
Una gara difficile, una partita tutt'altro che esaltante perché sempre lontanissimo dalla porta avversaria e anche perché in uscita - contro un Liverpool che operava un pressing asfissiante - ha commesso un paio di errori che sarebbero potuti costare caro.
Ancelotti dopo l'ora di gioco, quando il Liverpool stava tentando il tutto per tutto per portare a casa i tre punti, l'ha richiamato in panchina, tra gli applausi di un San Paolo che l'ha comunque voluto incoraggiare nonostante la prestazione opaca. Una gara che insinua più di qualche dubbio sulla possibilità di schierare Insigne in quella zona di campo soprattutto in gare di sofferenza, quando la percentuale di possesso palla non è superiore a quella degli avversari, quando di fronte c'è una squadra che per larghi tratti del match controlla la partita e i centrocampisti, innanzitutto, devono occuparsi della fase di non possesso.