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Giuntoli stupito, Ancelotti difensore d'ufficio: Napoli, qualcosa non va
A rileggere le dichiarazioni da casa Napoli, prima e dopo lo 0-0 col Genk di ieri sera, si avverte una sensazione come di straniamento. Per esempio, Giuntoli che si dice meravigliato dello scalpore suscitato dall’esclusione di Lorenzo Insigne. Se non deve stupire la tribuna del capitano del Napoli in una gara di Champions, allora non sappiamo proprio cosa possa farlo. Stesso discorso per Carlo Ancelotti a bocce ormai ferme: si dice soddisfatto della prestazione della squadra. Dopo aver escluso, il giorno prima, di essersi arrabbiato per il secondo tempo col Brescia. E, se difendere la squadra è un atteggiamento comprensibile (e anche connaturato a quello splendido conoscitore di uomini, prima ancora di calcio, che è Ancelotti), rimane davvero troppo difficile credere che fosse soddisfatto di una gara in cui il suo Napoli ha giocato con tante pause, poca precisione sotto porta e un paio di uomini chiave (in teoria) completamente avulsi dalla partita che si svolgeva attorno a loro.
Un altro campanello d’allarme. Intendiamoci: come già scritto in presa quasi diretta ieri sera, un pareggio esterno non è certo un dramma e non è il momento di fasciarsi la testa. Però è anche da ricordare che l’anno scorso il Napoli è stato buttato fuori dalla Champions pure per i due punti dilapidati in casa della Stella Rossa alla prima partita nel girone.
Un altro campanello d’allarme. Intendiamoci: come già scritto in presa quasi diretta ieri sera, un pareggio esterno non è certo un dramma e non è il momento di fasciarsi la testa. Però è anche da ricordare che l’anno scorso il Napoli è stato buttato fuori dalla Champions pure per i due punti dilapidati in casa della Stella Rossa alla prima partita nel girone.
Che la squadra ha nuovamente tirato i remi in barca nel secondo tempo, questa volta senza aver costruito alcun vantaggio nel primo. E infine che il Genk recentemente ha preso 6 gol dal Salisburgo e 3 dal Sint-Truidense. Con tutto il rispetto, non Real Madrid e Barcellona. Il processo al Napoli, dopo una brutta gara e un risultato (anche se in azzurro giustamente non lo ammetteranno mai) altrettanto brutto, è ancora prematuro. Però quello di ieri è stato un mezzo passo falso. E la tribuna di Insigne una scelta da spiegare. Non c’è niente di male nell’ammetterlo.
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