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Torino, Giampaolo: "Lontani dalla mia visione di calcio: a Firenze apparse vecchie paure"TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
venerdì 25 settembre 2020, 19:12Serie A
di Emanuele Pastorella

Torino, Giampaolo: "Lontani dalla mia visione di calcio: a Firenze apparse vecchie paure"

Il tecnico del Torino, Marco Giampaolo, ha presentato la sfida di domani pomeriggio contro l'Atalanta: non ha potuto farlo durante la consueta conferenza stampa, ma ha affidato le sue parole ai microfoni di Torino Channel.

Che giorni sono stati? Più tamponi che allenamenti negli ultimi giorni…
“Non vogliamo prenderci alibi, ma abbiamo lavorato seguendo le regole. Abbiamo sostituito qualche esercizio con altro, l’abbiamo preparata al meglio. Siamo pronti ad affrontare una squadra forte: giocano insieme da tanti anni, si sono consolidati ma per noi è stimolante. Andiamo a vedere chi siamo, sono contento di giocare questa partita di un livello così alto. Ci dà delle misure sul lavoro che abbiamo fatto, casca a puntino”.

Dopo Firenze, qual è la sua lettura a freddo?
“Non si discosta da quanto ho già detto: nel primo tempo abbiamo fatto cose egregie, nella ripresa abbiamo smesso di giocare. Abbiamo perso qualcosa in condizione e poi ci sono degli aspetti psicologici, qualche vecchia paura. Lo abbiamo rianalizzato, abbiamo lavorato sulle cose positive. Nel secondo tempo abbiamo evidenziato ulteriormente le nostre difficoltà, ma i quattro dietro hanno fatto bene”.

Da dove si riparte?
“Da quelli che sono gli aspetti positivi o i principi che ci stanno caratterizzando da quando sono arrivato. Dobbiamo moltiplicare le cose fatte bene per cercare di difendere tenendo palla: siamo lontani dalla mia visione, ne sono consapevole, ma sono fiducioso per come i calciatori si allenano e cercano di svolgere le cose con grande attaccamento. Con il tempo possiamo lavorare”.

Come sta la squadra dal punto di vista fisico?
“E’ stata la prima vera partita ufficiale, purtroppo non abbiamo storico e parametri di riferimento. Anche le analisi video che faccio con i ragazzi ripesco immagini pertinenti alla partita, dobbiamo costruirci uno storico. Lavorando e stando insieme, la squadra migliorerà”.


E quali miglioramenti si aspetta?
“Dobbiamo crescere nel palleggio, migliorare il possesso palla, l’altezza del recupero palla che è stato troppo basso, alcune linee di passaggio perché alcuni giocatori non devono toccare 40 palloni ma 80. A me non piace la difesa bassa, dobbiamo migliorare nel non possesso nella metà campo degli altri. E’ un percorso lungo, difficile e particolare, solo la fidelizzazione e il lavoro ti porteranno a tutto questo.

Ci saranno novità nell’undici titolare?
“Io mischio sempre per dare stimoli: chi gioca terzino, fa il terzino, e se manca Tizio gioca Caio. La formazione la sbaglio domani, l’ho detto ai ragazzi (ride, ndr). Ho un’idea, ma non mi precostituisco alcun tipo di pensiero. Valuto fino alla fine e la pondero la mattina della gara”.

Che idea si è fatto di Vojvoda? Può partire titolare?
“E’ un ragazzo positivo, ha una bella faccia, mi piace. Non dico che Izzo ha fatto male, anzi, però a me piace avere due giocatori competitivi. Hanno caratteristiche diverse, su Vojvoda dico che lavora con entusiasmo: è uno specifico del ruolo, ma per la formazione aspettiamo domani”.

Verdi è un trequartista o una seconda punta?
“Fondamentalmente è un giocatore da tre davanti, un esterno o un sotto punta. Io lo vedo più come finto attaccante, sulla trequarti. Lo vedo meno nei due ma più nei sotto punta, lavora nello stesso ruolo di Berenguer ma con caratteristiche diversi. Devono tutti essere una risorsa del Toro: chi giocherà di più o di me, tutti dovranno dare il contributo. Parlo poco di titolarità ma di squadra, tutti devono essere al servizio. Poi la qualità individuale deve essere il fiore all’occhiello per fare il salto. Quando giocheremo senza pensare di aver perso in partenza, avremo consapevolezza di potercela giocare. Avere la sicurezza di fare una bella partita è il mio primo obiettivo”.

Domani debutto casalingo con mille tifosi.
“Il calcio senza spettatori è triste. Bisogna andare avanti per le tv e per interessi economici, il calcio senza tifosi perde la sua poesia. Spero si possa migliorare questa condizione, anche se siamo di nuovo nei casini con il Covid. E’ difficile fare delle scelte, mi limito a dire che senza pubblico è triste e che mille tifosi ci colorano un po’ il sabato. Per adesso è un piccolo passo verso aspettative migliori”.