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Guarneri: "Inter, se vinci bello strappo sulla Juve. Ma occorre prendere meno gol"
Più di 330 partite con la maglia dell'Inter. Aristide Guarneri ha vinto scudetti, Coppe campioni e Intercontinentali con i nerazzurri. E ora a Tuttomercatoweb.com dice su Inter-Juve: "Sarà bella partita, da tripla. E' chiaro che tifo Inter, ma bisogna giocare bene, la Juve mi pare abbastanza in palla, anche se bisogna vedere chi giocherà, ora ha una bella quadratura anche come rosa".
L'Inter come la vede?
"E' altalenante; mi dispiace prenda troppi gol. Non vedo in generale grandi difensori: giocano meglio dei miei tempi perchè partecipano all'azione e fanno qualche gol, però in area commettono errori che noi non facevamo. Nella marcatura perdono l'uomo e poi a zona non sempre l'avversario che ti viene contro è consono al tuo fisico".
Quanto conta per lo scudetto domenica?
"Per lo scudetto non credo sia determinante, conta per il morale e per il prosieguo del campionato. Mi piace comunque anche il Milan, gioca bene, i giocatori corrono. L'Inter è legata a Lukaku, punto fermo assoluto. Però è troppo poco per vincere scudetto, non si può essere legati ad un giocatore. Lautaro è forte ma Lukaku sbaglia meno. L'Inter per far gol deve fare 6-7 azioni... Nel calcio se sbagli gol poi lo prendi".
Alla Juve toglierebbe sempre CR7?
"Sì, però anche in altri settori la Juve è più forte. Dietro concede qualcosa, sarà anche senza De Ligt che è uno mica male. Conterà molto lo stato d'animo con cui si entra in campo. Non si deve aver paura. Giocarla per vincere sì, ma senza strafare. Con una vittoria i nerazzurri darebbero bello strappo anche sulla Juve".
Che spiegazioni si è dato sulla crisi di Eriksen?
"Se giocava così anche quando è stato seguito, allora chi lo ha acquistato ha preso un abbaglio. In Inghilterra in realtà giocava bene, ora fa cose troppo semplici, fa il compitino. A volte non lo vedi neanche. Allora meglio i nostri italiani".
L'Inter come la vede?
"E' altalenante; mi dispiace prenda troppi gol. Non vedo in generale grandi difensori: giocano meglio dei miei tempi perchè partecipano all'azione e fanno qualche gol, però in area commettono errori che noi non facevamo. Nella marcatura perdono l'uomo e poi a zona non sempre l'avversario che ti viene contro è consono al tuo fisico".
Quanto conta per lo scudetto domenica?
"Per lo scudetto non credo sia determinante, conta per il morale e per il prosieguo del campionato. Mi piace comunque anche il Milan, gioca bene, i giocatori corrono. L'Inter è legata a Lukaku, punto fermo assoluto. Però è troppo poco per vincere scudetto, non si può essere legati ad un giocatore. Lautaro è forte ma Lukaku sbaglia meno. L'Inter per far gol deve fare 6-7 azioni... Nel calcio se sbagli gol poi lo prendi".
Alla Juve toglierebbe sempre CR7?
"Sì, però anche in altri settori la Juve è più forte. Dietro concede qualcosa, sarà anche senza De Ligt che è uno mica male. Conterà molto lo stato d'animo con cui si entra in campo. Non si deve aver paura. Giocarla per vincere sì, ma senza strafare. Con una vittoria i nerazzurri darebbero bello strappo anche sulla Juve".
Che spiegazioni si è dato sulla crisi di Eriksen?
"Se giocava così anche quando è stato seguito, allora chi lo ha acquistato ha preso un abbaglio. In Inghilterra in realtà giocava bene, ora fa cose troppo semplici, fa il compitino. A volte non lo vedi neanche. Allora meglio i nostri italiani".
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