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TMW RADIO - Minardi racconta il Bangor City: "Una nobile del Galles ma in salsa argentina"TUTTO mercato WEB
martedì 22 giugno 2021, 18:54Calcio estero
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Minardi racconta il Bangor City: "Una nobile del Galles ma in salsa argentina"

Christian Minardi intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Christian Minardi, ex portiere e oggi allenatore dei portieri al Bangor City, in Galles, è intervenuto per raccontare la sua storia ai microfoni di TMW Radio, durante Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Anche quando giocavo avevo capito che avrei voluto provare un'esperienza all'estero. In Segunda B spagnola sfidavamo le squadre B delle grandi, avversari importanti. Ho trovato un bel calcio, non c'è nessuno che tifa contro. Ora col Bangor City stiamo affrontando la pre-season, preparandoci per il campionato che comincia il 24 luglio. Sono in una nobile gallese. A volte mi imbarazza Colace (l'allenatore, ndr) perché è uno che ha allenato i grandi giocatori. Mi ha fatto vedere una foto in cui è con Dani Alves e Mascherano...".

Dove può crescere il calcio del Galles?
"Qui si gioca molto fisico, kick-and-run sulla seconda palla. Noi che abbiamo un allenatore argentino invece proviamo a partire palla a terra. Non a caso la nazionale gallese è composta da tutta gente che gioca all'estero, non c'è un calciatore della Premier del Galles. Per fare il salto di qualità c'è bisogno di andare fuori. Però c'è una buona cultura del lavoro, lo step successivo è laddove possano imparare nuove situazioni tecnico-tattiche".

E i portieri?
"C'è una metodologia completamente diversa rispetto alla scuola italiana, che considero la migliore al mondo. L'anno scorso avevo un mix di portieri: un argentino, un italiano e un gallese. Nelle prime squadre poi c'è bisogno di adattarsi: coi portieri finiti non puoi lavorare più di tanto. I portieri gallesi sono bravi nelle palle alte e coi piedi, mentre tendono a subire l'intervento tecnico della parata, andando indietro sui tiri e tenendo le gambe troppo larghe sui tentativi centrali. Poi certo, se trovo un portiere abituato così cerco di potare avanti il lavoro che conosce, ottimizzando il lavoro perché il rendimento sia migliore".


Dove può migliorare il campionato?
"Il problema è che qua c'è tanta gente che fa un altro lavoro, anche in prima divisione. C'è proprio una questione di percezione del lavoro: è una sorta di campionato intermedio, cercando di salire. Prima c'erano Cardiff e Swansea che, visti i bacini d'utenza, vincevano solo loro: normale che a un certo punto siano volute andare in Premier. Anche io son qua per cercare di far bene e fare un salto di carriera".

A strutture come siete messe?
"Abbiamo le migliori del nord del Galles. Eccetto Swansea e Galles forse dell'intero paese. Stadio in erba, spogliatoi con clubhouse per terzo tempo e sintetico di terza generazione in cui ci alleniamo. Per fare un paragone direi che in Italia siamo sulla Serie B medio-bassa".

In India invece?
"Sono andato al Punjab e a livello di strutture... Male. Però c'era una scuola, due palestre e due ristoranti, anche se ci voleva un'ora ad arrivarci. Il presidente ricchissimo, stava in America: in estate andiamo a vedere i villaggi, assistendo a scene brutte di ragazzi che si presentano senza scarpe, anche se con grande voglia. A livello umano mi sono trovato benissimo, era bello lavorare con questi ragazzi. "Again! One more! One more!". Belle soddisfazioni".