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Le pagelle della Juventus - Locatelli da MVP, Bonucci come un tempo, Gatti sognerà Mbappé
Risultato finale: Juventus-PSG 1-2
Szczesny 6- Il tiro di Mbappé è degno delle migliori gallerie d'arte. Spettatore inerme, osserva abbagliato il dipinto del fuoriclasse francese. Prova ad allungare il piedone su Nuno Mendes: manca per una taglia di scarpino.
Gatti 5.5- Senza voler colpo ferire: il calcio dei campioni della Champions è fatto di livelli. Mbappé è all'ultimo piano, nell'Olimpo dei grandi e quando decide di segnare, quelli dei piani bassi dei mestieranti possono poco se non pregare e sperare.
Bonucci 6.5- L'esultanza, rabbiosa, in risposta alle ultime prestazioni: ingoia le critiche e stavolta le trasforma in energia positiva. Cresce nella ripresa: prestazione di grandissima autorevolezza. Di quelle d'un tempo.
Alex Sandro 6- Dalla sua s'allarga Messi mentre spinge poco Hakimi nel primo tempo sicché riesce a non avere gli incubi di Gatti. Sul raddoppio del Paris però sbaglia la posizione e tiene in gioco Nuno Mendes.
Cuadrado 5.5- L'assist in tuffo per Bonucci, lo smalto dei tempi migliori resta però sempre un ricordo. Tiene a bada Bernat, smarrisce Nuno Mendes in occasione del raddoppio parigino. (dall'89 Barrenechea sv)
Fagioli 6.5- Dopo la delpierata di Lecce, ha davanti un folletto come Vitinha che pare un gigante d'esperienza ma solo un anno in più dell'italiano. Però ha personalità, oltre che piedi educati e idee. Degno di una maglia pesante. (dall'89' Barbieri sv)
Locatelli 7- D'estate la Juventus ha preferito blindarlo davanti a offerte golose. Con Allegri è però finito al ruolo di alternativa ma quello visto oggi, col Paris, è degno di un posto centrale nel progetto bianconero. (dall'85 Soulé sv)
Rabiot 5.5- Davanti al suo passato, in una serata da antiche rivincite, finisce schiacciato e fuori dal gioco. Non riesce mai a inserirsi e l'impressione è che riesca a dare il suo meglio con due attaccanti di ruolo in campo a liberargli praterie.
Kostic 5.5- Parte che sembra la sua serata: puntuale, preciso, cattivo. Hakimi sempre in difficoltà, poi perde brio e incisività e pure i cross arrivano a tratti. E così, sempre più lento e meno preciso dalle parti dell'area avversaria.
Miretti 6- Prima della gara, Allegri lo aveva stimolato: deve essere più cattivo in fase di realizzazione. Ci ha provato ma il consiglio è andato perduto. Però non si fa impressionare dagli avversari, dal loro spessore. (dal 74' Chiesa 7 Come il numero di maglia. Bentornato, Federico. Una notizia straordinaria per l'Italia, oltre che per la Juventus).
Milik 6- Non brillante, non al centro del gioco e delle fortune bianconere, ma le condizioni fisiche non sono di quelle da gran galà. Si sbatte, in mezzo a Ramos e Marquinhos non è il più agevole dei compiti.
All: Massimiliano Allegri 6.5- Il paradosso è che questa Juventus è sembrata più squadra di tante con molti più uomini a disposizione. I giovani hanno dato entusiasmo. Impari la lezione: non sono solo risorse a cui aggrapparsi nelle difficoltà ma veri e proprio plus capaci di fare la differenza.
Szczesny 6- Il tiro di Mbappé è degno delle migliori gallerie d'arte. Spettatore inerme, osserva abbagliato il dipinto del fuoriclasse francese. Prova ad allungare il piedone su Nuno Mendes: manca per una taglia di scarpino.
Gatti 5.5- Senza voler colpo ferire: il calcio dei campioni della Champions è fatto di livelli. Mbappé è all'ultimo piano, nell'Olimpo dei grandi e quando decide di segnare, quelli dei piani bassi dei mestieranti possono poco se non pregare e sperare.
Bonucci 6.5- L'esultanza, rabbiosa, in risposta alle ultime prestazioni: ingoia le critiche e stavolta le trasforma in energia positiva. Cresce nella ripresa: prestazione di grandissima autorevolezza. Di quelle d'un tempo.
Alex Sandro 6- Dalla sua s'allarga Messi mentre spinge poco Hakimi nel primo tempo sicché riesce a non avere gli incubi di Gatti. Sul raddoppio del Paris però sbaglia la posizione e tiene in gioco Nuno Mendes.
Cuadrado 5.5- L'assist in tuffo per Bonucci, lo smalto dei tempi migliori resta però sempre un ricordo. Tiene a bada Bernat, smarrisce Nuno Mendes in occasione del raddoppio parigino. (dall'89 Barrenechea sv)
Fagioli 6.5- Dopo la delpierata di Lecce, ha davanti un folletto come Vitinha che pare un gigante d'esperienza ma solo un anno in più dell'italiano. Però ha personalità, oltre che piedi educati e idee. Degno di una maglia pesante. (dall'89' Barbieri sv)
Locatelli 7- D'estate la Juventus ha preferito blindarlo davanti a offerte golose. Con Allegri è però finito al ruolo di alternativa ma quello visto oggi, col Paris, è degno di un posto centrale nel progetto bianconero. (dall'85 Soulé sv)
Rabiot 5.5- Davanti al suo passato, in una serata da antiche rivincite, finisce schiacciato e fuori dal gioco. Non riesce mai a inserirsi e l'impressione è che riesca a dare il suo meglio con due attaccanti di ruolo in campo a liberargli praterie.
Kostic 5.5- Parte che sembra la sua serata: puntuale, preciso, cattivo. Hakimi sempre in difficoltà, poi perde brio e incisività e pure i cross arrivano a tratti. E così, sempre più lento e meno preciso dalle parti dell'area avversaria.
Miretti 6- Prima della gara, Allegri lo aveva stimolato: deve essere più cattivo in fase di realizzazione. Ci ha provato ma il consiglio è andato perduto. Però non si fa impressionare dagli avversari, dal loro spessore. (dal 74' Chiesa 7 Come il numero di maglia. Bentornato, Federico. Una notizia straordinaria per l'Italia, oltre che per la Juventus).
Milik 6- Non brillante, non al centro del gioco e delle fortune bianconere, ma le condizioni fisiche non sono di quelle da gran galà. Si sbatte, in mezzo a Ramos e Marquinhos non è il più agevole dei compiti.
All: Massimiliano Allegri 6.5- Il paradosso è che questa Juventus è sembrata più squadra di tante con molti più uomini a disposizione. I giovani hanno dato entusiasmo. Impari la lezione: non sono solo risorse a cui aggrapparsi nelle difficoltà ma veri e proprio plus capaci di fare la differenza.
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