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NR, l'azienda che vestiva la A negli anni '80: "La Cina ci ha rovinato, ora puntiamo sul tempo libero"

ESCLUSIVA TMW - NR, l'azienda che vestiva la A negli anni '80: "La Cina ci ha rovinato, ora puntiamo sul tempo libero"
mercoledì 23 dicembre 2020, 10:20Che fine ha fatto?
di Gaetano Mocciaro

L'Eldorado del calcio italiano è senza dubbio iniziato negli anni '80: l'apertura delle frontiere, i primi campioni internazionali che danno lustro alla Serie A. E con l'apertura anche agli sponsor l'occasione per le varie aziende di farsi pubblicità attraverso le squadre. Le maglie da gioco, oggi oggetto di culto per i collezionisti, iniziano a uscire dagli schemi della tradizione con nuovi design. Gli sponsor tecnici sono finalmente visibili e danno il loro contributo a rendere più fashion il nostro torneo. E fra i vari marchi ce n'è uno in particolare, ricordato da tutti i calciofili con grande affetto: la NR. Azienda pescarese che prende il nome dalle iniziali del suo fondatore, Nicola Raccuglia: ha vestito quasi tutte le squadre del massimo campionato e ha potuto cucire lo scudetto in una sua maglia, quella del Napoli di Diego Armando Maradona. L'avanzare della concorrenza, fatta dalle grandi multinazionali, ha cambiato gli scenari facendo sparire pian piano dai radar il marchio pescarese, che ha comunque avuto l'onore di vestire l'Uruguay campione della Copa América nel 1995, edizione peraltro giocata in casa. Ai microfoni di Tuttomercatoweb parla proprio Nicola Raccuglia:

Nicola Raccuglia, come è nata l'idea di fondare la NR?
"L'ho fondata nel 1972. A 28 anni giocavo alla Cavese e siccome i guadagni da calciatore non erano così alti stavo guardandomi intorno, pensando all'avvenire. Una volta che ho smesso mi sono detto: cosa devo fare? E di fatto mi sono creato un mestiere, perché prima della NR non c'era nessuno. Siccome ho avuto gusto sulle magie ho cominciato piano piano a vestire le squadre, iniziando dalla squadra della mia città, ossia il Pescara. Poi è stata la volta del Palermo e pian piano siamo arrivati a big fino a che erano le società a cercarmi. Vestivo gli arbitri".

Il marchio richiama alla nostalgia di un calcio che non c'è più, quello degli anni '80 dove la Serie A era il massimo a livello mondiale
"Abbiamo sponsorizzato quasi tutte le squadre: sono rimaste fuori soltanto Juventus, Torino e Inter. Con i nerazzurri e i bianconeri ci siamo visti anche un paio di volte per trattare. Altri tempi, perché all'epoca noi fornivamo materiale e loro lo pagavano in parte. L'Inter invece voleva essere pagata, 250milioni di lire. Avrei potuto anche accontentarli: gli affari andavano bene, avevamo 300 persone che lavoravano per noi. Ma non mi sembrava corretto farmi pagare da altre società, ad esempio il Napoli di Maradona e pagare altre, come l'Inter. Per cui rifiutai. Adesso le leggi di mercato sono cambiate, sono gli sponsor tecnici a pagare la società".

La squadra probabilmente più legata al marchio NR è il Napoli campione d'Italia 1986-87, con Diego Armando Maradona. Ha qualche ricordo in merito?
"Mi ricordo che in quel periodo producemmo anche dei palloni e che volevo farli vedere a Maradona. All'epoca però Diego aveva un contratto con la Puma e il Napoli pertanto utilizzava palloni Puma. Nonostante ciò, feci recapitare i palloni a Maradona che una volta provati ne rimase entusiasta, al punto da chiedere di fargliene avere una trentina. E la domenica successiva al San Paolo il Napoli giocò con i palloni NR. A cascata ci vollero giocare tutte le altre squadre che vestivo. Una grande soddisfazione".

Avevate portato anche idee originali, come la maglia-bandiera della Lazio, riproposta da un altro sponsor tecnico in tempi più recenti. O quella della Fiorentina con la banda bianca
"Sulla maglia bandiera della Lazio che hanno riproposto avrei da ridire, hanno fatto un po' i furbi. Venendo a quella che abbiamo concepito noi ricordo con piacere che la presentammo a Roma al Circolo del Tennis davanti a 2mila persone. Anche quella della Fiorentina, bellissima, presentata a Fiesole. Ricordi belli che mi legano a personaggi del calcio veri, persone serie".

NR non è solo Serie A
"Ho vestito i Cosmos di New York, che avevano tra le proprie fila giocatori come Pelé, Beckenbauer e Chinaglia, questo grazie all'amicizia con quest'ultimo. E persino le maglie della Longobarda nel film 'L'allenatore nel pallone' ma soprattutto per tre partite ho potuto vestire la Nazionale".

Negli anni i grandi marchi come Nike a Adidas hanno monopolizzato il mercato. NR non ha saputo reggere il passo: cosa è successo?
"È un fatto di costi di manodopera, impossibile competere. Devo dire che la Cina ci ha rovinato, è diventata una porcheria e la nostra salvezza è che stiamo lavorando molto con l'estero".

Il vintage va di moda. Avete mai pensato di tornare, magari proponendo le vecchie divise?
"Abbiamo dato l'esclusiva per la vendita delle repliche delle nostre maglie in Belgio e in Olanda. Per il resto abbiamo altri progetti. Puntiamo di più sul tempo libero e sto facendo una linea molto bella di felpe. Anche di calcio, ma non c'è spazio in cui andare. Come detto ogni società ormai chiede cifre importanti per essere vestita. E la Cina ci ha fregato".

© Riproduzione riservata
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