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esclusiva

Vega: "Giocavo e studiavo economia. Ora mi occupo di calcio e finanza"

ESCLUSIVA TMW - Vega: "Giocavo e studiavo economia. Ora mi occupo di calcio e finanza"
mercoledì 7 ottobre 2020, 06:15Che fine ha fatto?
di Gaetano Mocciaro

Che fine ha fatto Ramon Vega? Ex difensore svizzero degli anni '90, si fece notare agli Europei in Inghilterra nel 1996, attirando le attenzioni di Massimo Cellino che lo acquistò per il suo Cagliari subito dopo la rassegna internazionale: affare da 5 miliardi di lire. Sei mesi dopo il Tottenham ne offrirà il doppio, assicurandoselo. E a Londra Ramon Vega vi è rimasto e lavora tutt'ora. Ritiratosi nel 2003 ha fatto fruttare la sua laurea in economia e lavorando nella capitale inglese nel mondo della finanza. Ai microfoni di Tuttomercatoweb si racconta:

Di cosa si occupa oggi Ramon Vega?
"Mi sono occupato di finanza, per 20 anni: private equity. Ma non ho mai lasciato il calcio e negli ultimi cinque anni mi sono concentrato su aspetti come la parte business e finanziaria dei club. Cerchiamo le soluzioni finanziarie, diritti televisivi, ricerca sponsor. Anche per le Federazioni".

Lei è proprietario della VS Investment Group Limited. Qual è la sua giornata tipo?
"Durante una giornata di lavoro sento i club e le associazioni. Se qualcuno ha bisogno di curare la parte finanziaria, o hanno problemi di sponsorship, diritti televisivi o finanziamenti di trasferimenti, noi interveniamo cercando le soluzioni migliori. Siamo fondamentalmente dei consulenti".

Vi occupate anche di intermediazioni per i cambi di proprietà?
"Ci sono fondi che vengono da noi chiedendoci informazioni sui club. E anche il contrario. Facciamo uno studio, uno screening dell'investitore".

Appese le scarpe al chiodo aveva deciso di lasciar perdere il calcio
"Ero un private banker, gestivo i soldi delle persone. Ma dopo 15 anni ho iniziato a trovare questo lavoro noioso. E visto che il calcio, rispetto ai tempi in cui giocavo è cambiato, ho pensato che potessi unire le mie competenze finanziarie e calcistiche".

Cosa l'ha portata a tuffarsi nella finanza?
"Io mi sono laureato in economia in Svizzera. Giocavo al Grasshoppers e studiavo, credo di essere stato fra i primi calciatori a laurearsi. Certo, per me era davvero pesante perché ho cominciato a studiare economia a 16 anni, per cui ho fatto molti sacrifici. Oggi sto raccogliendo quanto seminato e sono felice. Consiglio ai calciatori di oggi di fare lo stesso, perché hai la possibilità di crescere umanamente, inizia ad avere altre responsabilità. E poi nella vita non sai mai cosa può succedere e una laurea può servire, e infatti smesso col calcio ho deciso di sfruttarla".

Certo, le prospettive per un calciatore in Svizzera sono diverse
"In Svizzera il calcio non è la priorità e bisogna coprirsi in qualche modo. Certo, i miei compagni di squadra si divertivano e io passavo il tempo libero sui libri. Ora però so che ne è valsa la pena".

Per Lei 6 mesi in Italia, al Cagliari, dopo Euro '96
"Conservo bellissimi ricordi dell'esperienza italiana e sono orgoglioso di aver giocato in Serie A nel periodo di maggior splendore. Era il miglior campionato al mondo, senza dubbio. Certo mi aspettavo di restare di più, la Sardegna mi piaceva tanto e poi ho trovato grande affetto tra i tifosi e la società, mi hanno fatto sentire come a casa. Ho coltivato grandi amicizie che ho mantenuto ancora oggi".

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