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Candreva è un treno, Giaccherini giganteggia. Un'Italia umile, orgogliosa e ben preparata mentre Lukaku sembra Egidio Calloni

Candreva è un treno, Giaccherini giganteggia. Un'Italia umile, orgogliosa e ben preparata mentre Lukaku sembra Egidio CalloniTUTTO mercato WEB
giovedì 16 giugno 2016, 00:002016
di Alberto Di Chiara
fonte Europei,Alberto Di Chiara,Colpi d'Ala,Parma,Fiorentina,Juventus,Arsenal,Atalanta,Bologna,Inter,Lazio
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma.

Buona la prima, è proprio il caso di dirlo. Contro lo scetticismo generale, Conte riesce a plasmare la "sua" squadra e a renderla compatta e cinica al punto giusto. Contro un Belgio per niente incisivo e con poca personalità, gli uomini di Conte hanno tirato fuori il loro meglio. Giganteggia, nonostante l'altezza, un super Giaccherini, autore di un gol da antologia. Candreva sulla destra va come un treno, accompagnato dagli inserimenti puntuali di un ottimo Parolo. In mancanza di un vero regista, ecco che ci pensa Bonucci, il quale pesca con lanci da vero fuoriclasse alla Beckenbauer gli inserimenti soprattutto dell'ex bianconero e cesenate. Difesa compatta che concede poche distrazioni, tanta corsa a centrocampo accompagnata dal sacrificio degli attaccanti. Meglio forse Immobile nella ripresa che Eder. Pellè si comporta da centravanti all'antica sacrificandosi molto e realizzando un gol a tempo scaduto, non facile, come potrebbe sembrare ai più, con coordinazione e lucidità. De Sciglio più ordinato di Darmian sulla sinistra: nel complesso un'Italia umile, orgogliosa e ben preparata fisicamente.

La mossa di piazzare due esterni molto larghi in combinazione con gli inserimenti appena più interni di Parolo e Giaccherini, hanno messo in difficoltà un Belgio deludente con un attaccante come Lukaku enormemente sopravvalutato. Un giocatore tecnicamente povero, incapace di tenere un pallone e sprecone nall'unica occasione nitida che il Belgio ha avuto. Sembra la brutta copia di Egidio Calloni (Ciccio Graziani docet), attaccante di razza degli anni settanta: grande fisicità ma poca tecnica. Con tutto il rispetto per l'ex attaccante italiano. Ma anche la difesa belga non può farsi sorprendere da un lancio di 60 metri con la difesa schierata.

Siamo di fronte ad un Europeo dove lo spirito di squadra sembra essere l'elemento decisivo per raggiungere obiettivi importanti. Ora, dopo la prima, è il momento delle conferme e paradossalmente diventa il momento più difficile. Alla prima tutti si aspettavano una Italietta, ora che si è dimostrato il contrario potrebbe pesare un po' di responsabilità in più. Ma Conte questo lo sa. Quindi a modo suo dovrà ricaricare le pile agli azzurri e ridare motivazioni e fiducia per riconfermare l'ottimo esordio. Nelle interviste a fine partita il Ct ha fatto bene a ricordare che anche la Nazionale di Prandelli aveva esordito a suo tempo con un secco 1-0 contro gli inglesi e sappiamo tutti poi come è finita. Quindi occhio alla penna. Il mercato intanto è un po alla finestra. O meglio chi può permetterselo già ha fatto passi importanti, chi invece non può fare passi azzardati, aspetta i saldi di fine Europeo. Ed in Italia, a parte la Juventus, gli altri stanno tutti a guardare.