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Conte deve scegliere nel deserto e prova ad affidarsi alla difesa. Domino allenatori: in vista altri affari sull'asse Torino-Milano

Conte deve scegliere nel deserto e prova ad affidarsi alla difesa. Domino allenatori: in vista altri affari sull'asse Torino-MilanoTUTTO mercato WEB
giovedì 26 maggio 2016, 12:212016
di Alberto Di Chiara
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma.

Si avvicinano velocemente gli Europei di calcio e Conte deve fare i conti, con una realtà, diciamola tutta, non esaltante. Si deve affidare al blocco difensivo bianconero, allo spirito battagliero, sperando di tirare fuori dal gruppo tutta quella ferocia, quella fame agonistica, che possa compensare una inequivocabile mancanza di qualità in special modo nel reparto di centrocampo, che ha dovuto subire inoltre la mancanza di giocatori che potevano dare un apporto decisivo, come Verratti ma soprattutto Marchisio.

Conte deve fare di necessità virtù. Deve scegliere nel deserto. Nel reparto offensivo la situazione è simile, pare che il Ct si voglia affidare al duo Pellè-Eder. Un italiano che gioca all'estero, che no fa gol da un bel po', e uno straniero che gioca in Italia naturalizzato italiano che con l'Inter ha giocato poco. Poi sento dire che Conte spera con ansia di recuperare Montolivo e Thiago Motta per risolvere i problemi del centrocampo: bisogna proprio dire che tanto bene non siamo messi. Ecco allora che il Ct salentino ha ragione a puntare tutto sul blocco difensivo bianconero: Buffon, Bonucci, Chiellini e Barzagli, anche se un po logori, sono ad ora l'unica garanzia di poter costruire una squadra di carattere, lo zoccolo duro per formare quantomeno uno spogliatoio con gli attributi. Arrivare con lo spirito e l'atteggiamento dove non puoi arrivare con la tecnica.

Intanto nel panorama calcistico italiano le uniche cose che si muovono a livello di mercato sono gli allenatori, anche perché per quanto riguarda i giocatori aspettiamo come al solito i saldi. Mihajlovic si accomoda a Torino e visti i buonissimi rapporti tra Cairo e Berlusconi verrebbe da pensare che aver alleggerito il Milan dall'ingaggio del serbo comporti ulteriori affari tra il club granata e i rossoneri. Cinesi permettendo. Prandelli ritorna in sella con la Lazio, sfida affascinante ma non facile visto l'ambiente che circonda ormai da anni il presidente Lotito. A Firenze sembra ormai certo il ritorno di Corvino. La proprietà viola ritorna sui suoi passi, dopo aver affidato per quattro anni le scelte di mercato ad un pool di persone capitanato da Pradè, si ritorna all'antico. Una figura unica, un uomo di campo. Quantomeno se succede qualcosa di buono o cattivo si sa a chi rivolgersi questa volta. Speriamo che la società viola dopo la scelta del direttore sportivo pensi a migliorare i propri rapporti con la città e con i tifosi. Aspettiamo con curiosità anche l'esordio europeo dell'italianissimo Sassuolo. Facendo i dovuti paragoni mi ricorda un po' il mio Parma, quello di Scala, che iniziò la sua splendida storia proprio centrando, in quel caso al primo anno di serie A, l'obiettivo europeo per poi conquistare vittorie storiche in tutta Europa. Quindi un grande in bocca al lupo al Sassuolo di Di Francesco e un bentornato tra i professionisti al Parma sempre di Scala.