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Il piccolo miracolo di Pioli nella mediocrità italiana. E se il Milan si aggrappa a Balotelli... La mia su Valentino Rossi, condannato dopo un minuto e senza prove

Il piccolo miracolo di Pioli nella mediocrità italiana. E se il Milan si aggrappa a Balotelli... La mia su Valentino Rossi, condannato dopo un minuto e senza proveTUTTO mercato WEB
mercoledì 28 ottobre 2015, 17:112015
di Alberto Di Chiara
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma

Campionato anomalo quello che stiamo vivendo fino ad ora. Ritorna con i piedi per terra l'ottima Fiorentina di Sousa, il Napoli di Higuain cinicamente risale la china, la Roma si prende la vetta sfruttando con dovizia le sue frecce nell'arco più veloci Salah e Gervinho e mi permetterei di fare un elogio a Stefano Pioli che anche quest'anno fa viaggiare la sua Lazio tra le grandi... e credetemi a Roma, dopo una campagna acquisti non faraonica e in un ambiente come quello laziale, dove c'è una guerra aperta tra il presidente Lotito e tutta la tifoseria biancoceleste, non è compito facile. Mancini con la sua Inter si mantiene a galla tra le grandi, ma non convince più di tanto. Non ha mai fatto vedere un gioco degno di nota e ha sempre sofferto con tutti racimolando più di quello che avrebbe meritato fino ad ora. Occhio alla Juventus che si riaffaccia all'orizzonte, per il Milan vale quello che ho detto per l'Inter con la differenza che Mihajilovic è stato meno fortunato di Mancini. E' un campionato comunque all'insegna della mediocrità, salvo rare eccezioni. Il fatto che il Milan si aggrappi ancora a Balotelli, aspettando il suo recupero fisico con ansia per cercare di risolvere in parte i suoi problemi, la dice lunga su quello che stiamo vivendo a livello tecnico e di spessore professionale in questo periodo storico del nostro calcio.

Una nota positiva c'è comunque secondo me. Si cerca di dare più importanza e cura alla difesa, mi pare di capire. Sia ben chiaro, di erroracci se ne commettono ancora tanti, ma sia il Napoli di Sarri che la Roma di Garcia in parte e la Fiorentina di Sousa, che sono ad ora quelle che hanno dimostrato maggior equilibrio tattico, hanno migliorato notevolmente le prestazioni difensive delle rispettive squadre. Segno che curare prima l'aspetto difensivo, per iniziare un ciclo positivo, è sempre la formula migliore. Banalmente, 'prima non prenderle'.

Mi permetto di allargare i miei orizzonti per formulare una mia personalissima opinione sui fatti recentemente accaduti a Valentino Rossi. Atti antisportivi, anche se dovuti ad un eccesso di adrenalina e foga agonistica, persino se provocati da atteggiamenti altrettanto poco sportivi da parte del tuo avversario in piena competizione agonistica, sono sempre deprecabili: perché un professionista di tale livello deve avere maggior autocontrollo. Tuttavia, ha tutta la mia comprensione, giudicando da quello che ho letto. Ma io punterei più il dito a tutti quelli, che un minuto dopo avvenuto il fattaccio, hanno cominciato ad inondare i social network di insulti, infamie di ogni tipo nei confronti di Valentino quasi come se non aspettassero altro, senza nemmeno ancora conoscere i fatti. Gli hanno addirittura ritirato fuori i suoi problemi con il fisco, insinuato che avrebbe dovuto ritirarsi. Insomma una serie di ignominie che mi ricordano un po', coi dovuti paragoni naturalmente, quello che era successo al povero Pantani dopo le accuse di doping. Allora mi rifaccio ad un articolo, letto non mi ricordo dove, qualche tempo fa: "Sperare nella caduta di un uomo eccellente come unico modo per confortare e giustificare la propria mediocrità è una tipica dinamica italiana. La cosa che nausea nel vedere che il paese che ora commosso chiede giustizia per Pantani, è' lo stesso che l'ha lasciato divorare dalle insinuazioni e dal fango. Pantani, che tante volte si era rimesso in sella non riuscì a rialzarsi da quelle cadute. Fu lasciato solo. Su di lui ci si accanì come mai era accaduto in casi simili. Forse perché lui era il più bravo. Ed essere bravi in questo paese è una condanna senza appello". Queste parole che ho estrapolato da un articolo di Roberto Saviano, mi paiono reali ed applicabili su quello che ogni tanto viviamo nell'immenso scenario che ci propone ogni giorno la nostra vita.