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Juve padrona assoluta, Higuain impressionante, Napoli convincente con un Hamsik da record. Il Milan non riesce a ritrovarsi

Juve padrona assoluta, Higuain impressionante, Napoli convincente con un Hamsik da record. Il Milan non riesce a ritrovarsiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 12 settembre 2016, 00:002016
di Alberto Di Chiara

Il Milan non riesce a ritrovarsi. Lento, impacciato. Speriamo che "I cinesi" abbiano già depositato la caparra, tanto per usare un gergo da mercato immobiliare. Il "closing" per comunicare il nome degli investitori è previsto per la metà di novembre. Insomma ancora non si ha chiarezza sulle persone fisiche che comporrebbero il gruppo di investimento! Speriamo che contro l'Udinese non fossero fisicamente allo stadio altrimenti ci potrebbe essere il rischio di qualche ripensamento. Speriamo bene.

L'Inter che vince a pochi secondi dal termine grazie ad Icardi, contro un buon Pescara che si mangia le mani per non aver chiuso al momento giusto con Verre la partita, raccogliendo forse più del dovuto, sembra una squadra costruita senza un progetto tattico ben definito. Il passaggio di proprietà ne è forse uno dei motivi principali. Mancini mandato via con colpevole ritardo, una masnada di giocatori acquistati a cifre molto alte che ancora devono dimostrare forse il loro effettivo valore. Mr De Boer che fatica a farsi capire e a prendere le redini. In una sua dichiarazione dice che anche Roma non è stata fatta in un giorno, ma a me questa inter sembra più vicina ai lavori in corso della metropolitana di Napoli. Senza fine. Staremo a vedere magari questa importante vittoria può sbloccare il tutto.

A Roma ci si aspettava il sereno dopo il temporale. Il sole era sparito anche sotto il profilo del gioco e dell'atteggiamento. Ci voleva il sole e in questa Roma si chiama Totti. Con tutto il rispetto per droni e decine di collaboratori per lo più inutili gli allenatori della nuova generazione devono capire che a fare la differenza in campo, il più delle volte, sono i grandi giocatori e devono rendersi conto che bisogna coltivarne degli altri per avere una certa continuità. Purtroppo viviamo un periodo povero dì talenti. Aldilà della grandezza assoluta di Francesco Totti, se attualmente un giocatore può fare ancora la differenza a 40 anni, è anche perché intorno a lui si è creato un deserto, che ha bisogno di essere rigenerato per creare di nuovo un gruppo di giocatori di nuova generazione all'altezza non dico di Totti, ma quantomeno che gli si possano avvicinare un pochino.
Ci sono troppi pochi giocatori di personalità in cui i tifosi si possono identificare. A parte Totti a Roma, la Juve di Allegri, che forse ne ha più di uno e in parte il Napoli, tutte le altre sono destinate a ruoli da comprimari in un campionato sempre meno interessante. Non ci sono più giocatori simbolo o identificabili col proprio club. Si è smarrita l'identità, lo spirito di appartenenza, coinvolgendo inevitabilmente anche la Nazionale del "prode" Ventura che ha mostrato evidenti difficoltà, a parte la nota positiva di Verratti e la verve realizzati a di Pellè. Se poi cominciano a perdere colpi i vari Chellini e Barzagli facendo vacillare l'unica certezza di questa Nazionale, cioè il reparto difensivo, allora significa veramente che dobbiamo rimboccarci le maniche.