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Roma-Real, io sto con Spalletti e contro la mediocrazia costituita. Caos Palermo, situazione da fiera di paese. Infantino, arriva la rivoluzione

Roma-Real, io sto con Spalletti e contro la mediocrazia costituita. Caos Palermo, situazione da fiera di paese. Infantino, arriva la rivoluzioneTUTTO mercato WEB
giovedì 10 marzo 2016, 13:302016
di Alberto Di Chiara
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma.

La sconfitta e la conseguente eliminazione quasi annunciata della Roma in Champions ci ha dato ulteriore conferma che il nostro calcio non può competere con le grandi d'Europa. Aspettando tuttavia la smentita dalla Juve di Allegri e dalla Lazio di Pioli. Ma l'impressione resta: siamo entrati ormai in una mentalità di sudditanza: ci accontentiamo di uscire con dignità come nel rugby. Ha ragione Spalletti ad arrabbiarsi nei confronti dall'ambiente, che si ritiene soddisfatto nell'aver perso sia all'andata che al ritorno per 2-0 contro un Real Madrid in crisi al cospetto di una Roma in piena salute. È sbagliato entrare in questo vortice di mediocrità: il nostro calcio deve ritornare padrone e uscire dalla "mediocrazia costituita".

Bisognerebbe risanare tutto cominciando dai vertici di una federazione ed una lega che non fanno molto per migliorare la situazione. Da quello che mi risulta, sulla carta le società in Serie A che avrebbero finanziariamente le carte in regola per iscriversi, si contano sulle dita di una mano. Personaggi sempre piu grotteschi si appropriano del palcoscenico, palesandosi al timone di società storiche con un passato ricco di dignità e storia.

Impossibile non parlare poi del caos che sta succedendo a Palermo. A tenere il timone da anni ormai il presidente Zamparini, patron che è sempre riuscito a mantenere i rosanero ad ottimi livelli formando e garantendo per tutti questi anni una società solida finanziariamente, almeno in apparenza, ai tanti tifosi rosanero. È un presidente alla vecchia maniera, passionale, iracondo, tanto generoso quanto severo ed irascibile nelle sue decisioni, dettate sempre più spesso da rabbia e orgoglio piuttosto che dal ragionamento razionale. A dire la verità io personalmente ho sempre nutrito nei confronti di questi tipi di presidenti una certa simpatia. Non a caso ho lavorato per ben otto anni con Luciano Gaucci. Ricordo bene la sana passionalità di presidenti come Costantino Rozzi, Romeo Anconetani e lo stesso Vittorio Cecchi Gori, tanto per citarne alcuni. Tutti dimostravano il loro attaccamento alla propria squadra e alla propria società andando fuori dalla ragione a volte.

Ma quello che sta succedendo a Palermo sa di fiera di paese. In un calcio dove si sono persi tanti valori, oltre che tecnici anche professionali, per commentare la situazione che sta avvenendo in terra di Sicilia scrivo simpaticamente ciò che ho avuto modo di leggere su Facebook in riferimento a Zamparini: "Alla fiera dell'est, per due soldi, l'allenatore Zamparini esonerò. E venne Fabio Viviani che sostituì Iachini che aveva sostituito Giovanni Bosi che aveva soppiantato Giovanni Tedesco che aveva sostituito Guillermo Barros Schelotto, che aveva rimpiazzato Giovanni Bosi che aveva sostituito Fabio Viviani che era subentrato a Davide Ballardini che aveva rimpiazzato Beppe Iachini...".

Prendiamola a ridere. È un dato di fatto il nostro calcio è paragonabile ad una sagra di paese, con personaggi improvvisati e dalla dubbia moralità a volte. Dobbiamo ritrovare i veri valori e migliorarci stando al passo con i tempi. Intanto i vertici del calcio mondiale sono cambiati. L'insediamento di Infantino, manager giovane, ai vertici FIFA fa ben sperare. Già sta operando dei cambiamenti importanti nei regolamenti in campo. Speriamo che anche in Italia si arrivi ad uno svecchiamento che consenta una ripresa quanto mai necessaria per ritornare a vincere sul campo in Europa e nel Mondo.