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Un faticoso 2015 è ormai alle spalle: non certamente un anno da incorniciare. Buon anno, aspettando che il carrozzone riparta

Un faticoso 2015 è ormai alle spalle: non certamente un anno da incorniciare. Buon anno, aspettando che il carrozzone ripartaTUTTO mercato WEB
giovedì 31 dicembre 2015, 00:002015
di Alberto Di Chiara
Nato a Roma, ha vestito le maglie di Parma, Fiorentina, Lecce, Perugia, Reggiana, Roma e Nazionale italiana. Ha vinto una Coppa Italia con la Roma e una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Italia, tutte col Parma.

Ci stiamo lasciando alle spalle un 2015 faticoso, pieno di salite e curve insidiose in ogni ambiente. Abbiamo arrancato ma siamo sempre qui, con la speranza di un nuovo anno con meno pendenze, con rinnovato entusiasmo e nuove speranze, o meglio sempre con le stesse promesse che ci ripetiamo ogni volte che si cambia una nuova pagina, che si affronta un altro capitolo. Questo vale naturalmente anche per il calcio, che è sempre stata la metafora della vita. Almeno per quanto mi riguarda. Il 2015 che ci lasciamo alle spalle, calcisticamente parlando, non si può definire un anno da incorniciare.

Tra società fallite, Parma su tutte, e altre che lo saranno presto se continuano così, e presidenti-dirigenti poco credibili forse più adatti ad un palcoscenico teatrale che ad un posto dirigenziale, ci vorrebbero più professionisti e meno improvvisazione, visti anche i risultati tecnici non esaltanti a livello europeo, una federazione in cerca di una identità gestita in maniera superficiale, che si fa notare solo per gaffe piuttosto che per autorità e autorevolezza. Aggiungiamoci lo scandalo FIFA l'opera è completa.

Ma guardiamo avanti, con un certo ottimismo, con la speranza che federazione, Lega e società trovino una formula per rilanciare i vivai, per rinvigorire il calcio Italiano, con la "I" maiuscola. Per rilanciare talenti nostrani che ormai da troppo tempo latitano nei nostri campionati. Che la FIFA trovi persone professionali, uomini di calcio ma soprattutto persone oneste che ridiano credibilità al mondo del calcio a livello mondiale. Che le società di calcio italiane facciano quadrare bene i conti e presidenti credibili e solvibili, si affidino a loro volta a veri professionisti e uomini di calcio e non a persone poco affidabili e di dubbia provenienza senza un passato e con un futuro poco credibile. A Parma hanno, sembra, iniziato questo cammino, dove imprenditori di indubbio valore e affidabilità hanno scelto di affidarsi a veri uomini di calcio per rilanciare un modello che spero venga preso da esempio. Ripartendo da questi auspici propositivi, mi auguro che il 2016 allarghi la mente di tutti, sperando che tutto questo porti ad un miglioramento generale. Colgo l'occasione per augurare a tutti e dico davvero a tutti, un 2016 ricco di salute e serenità: per il resto si starà a vedere, aspettando che il carrozzone riparta.