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4, 18, 10... I numeri dell'incoerenza. Parliamo di mercato che è meglio: Juve, Chiesa non è la priorità. L'Inter si tiene Lautaro

4, 18, 10... I numeri dell'incoerenza. Parliamo di mercato che è meglio: Juve, Chiesa non è la priorità. L'Inter si tiene LautaroTUTTO mercato WEB
lunedì 27 aprile 2020, 08:09Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

4 maggio, allenamenti singoli. Conte fa capire che vale per tutti. Passa un'ora e il Ministro sbugiarda il suo Premier. Vale solo per tennis e nuoto. Se volete c'è la scherma e anche il ping pong ma non in doppio. 18 maggio, allenamenti in gruppo, 10 giugno il sogno: la ripresa del campionato. 90, la paura. Di continuare a non vivere, come ormai facciamo da due mesi. Spadafora dice che vuole far ricominciare il calcio ma è il primo vero ostacolo. Solo Fazio rideva compiaciuto... e lo chiamano servizio pubblico. Fazio che aveva già provato a rendere ridicolo il Presidente della Figc, Gravina. Non ci è riuscito, allora, è andato sul velluto con il Ministro e con Tommasi. 4, 18, 10 e 90. Se ci giochiamo questi numeri possiamo sperare, almeno, nella sorte che sarà sicuramente più benevola di questo maledetto Covid-19. Altro numero che dimenticavo sulla ruota. Conte, per noi, è sempre stato Antonio. Ormai vediamo più foto e dichiarazioni di Giuseppe che di Antonio. Simbolo della sofferenza. Ci manca Conte (Antonio) con le sue sfuriate e ogni tanto con le sue conferenze stampa in fuorigioco. Sicuramente fanno meno male le conferenze di Antonio che quelle di Giuseppe. 30 minuti per non dire nulla che non si sapesse già, da lanci di agenzia, un paio di ore prima. Una comunicazione, al 2020, senza precedenti. Senti l'omelia e poi ti giri verso il parente sul divano e chiedi: ma quindi questo si può fare? E quest'altro si può fare? Aspetta che scrivo in chat e cerco di capire meglio. Chiarezza nella comunicazione, regola numero 1. Manca ed è sempre mancata, dal primo giorno, a questo Governo che fa comunicazione elettorale e non chiarezza al cittadino e allo sportivo. Il Governo del "decido mai", conferenze per aumentare i sondaggi a proprio favore e mai una vera presa di posizione. Che sia anche sbagliata ma almeno va presa una decisione, definitiva. Le domande dei giornalisti organizzate a tavolino, domande scomode mai e ospitate solo nei salotti dei conduttori amici che sposano la linea di governo insieme ai virologi di partito. Il calcio per ripartire dovrà fare una battaglia contro il Governo che, in questo momento, ha come un unico obiettivo quello di far saltare il banco.

Stop a giugno per ripartire a fine agosto: cosa cambierebbe in due mesi? Facciamo un copia e incolla con la Germania perché è l'unica speranza che ci resta. Spadafora parla di stop ai dilettanti perché è stata una richiesta esplicita del mondo dilettantistico? Falso. Parliamo, pur sempre, di un Ministro che fa i comunicati stampa su Whatsapp, convoca le riunioni e dimentica di chiamare Sibilia e Ulivieri per tornare sui suoi passi, Balata riscopre di chiamarsi Paolo e non Mauro. Insomma, la comunicazione al 2020 non è il piatto forte di questo Governo.
Parliamo di calciomercato che almeno serve a distrarci un po'. Il piano di Commisso, un anno dopo il suo arrivo a Firenze, è chiaro: cedere Chiesa e fare tanta cassa e trattenere Castrovilli, vero gioiello di casa Fiorentina. Entrambi classe 1997 ma con la differenza che il valore di Chiesa è calato in questa stagione e quello di Castrovilli è schizzato. La Juventus, oggi, non ha più bisogno di Chiesa o, almeno, non è una priorità. Premesso che Chiesa può fare la seconda punta (ma Sarri gioca a 3 davanti) e premesso che Chiesa deve giocare esterno alto, non sappiamo perchè la Juventus debba spendere 60-70 milioni di euro per un calciatore che oggi ha segnato poco, in quel ruolo ci sono già Dybala (che può fare anche la prima punta), Ronaldo, Douglas Costa, Bernardeschi (che dovrebbe partire), e la Juve ha sempre un diritto di recompra per Orsolini, stesso anno e stesso ruolo di Chiesa. Nessuno discute le qualità della Fiorentina ma, oggi, servirebbe a poco sia a Juve che Inter. A Conte un giocatore come Chiesa non serve nel suo 3-5-2. Non è un quinto perché non ha minimamente la fase difensiva e da seconda punta l'Inter non andrebbe certo a prendere Chiesa, almeno nel tandem titolare. Quindi le aspettative di Commisso rischiano, seriamente, di restare tali. Un mercato importante potrebbe averlo, paradossalmente, all'estero. La Juventus andrà forte su Jorginho ma non vorrà acquistare il cartellino, al massimo prestito con diritto di riscatto per inserire nell'operazione Bernardeschi che piace da tempo al Chelsea. Il vero problema di Paratici, se di problema si può parlare, sarà la prima punta più che il centrocampo che resta comunque ben assortito. Higuain va via e Agnelli si scarica l'ingaggio (attenzione alla MLS), Dybala può essere la prima punta ma solo in caso di rotazione o emergenza ed ecco che l'estate sarà quella della punta della Juve. E Paratici non può sbagliare, come ha spesso fatto in questi anni facendo grandi affari anche a zero. Bisogna guardare, ovviamente, fuori dal nostro Paese e probabilmente la prima punta potrebbe arrivare dalla Premier. L'Inter, invece, prima di pensare agli acquisti deve dare un ruolo ad Eriksen perché se non cambia atteggiamento tattico, con Conte, farà molta fatica. Deve cambiare passo e mentalità per giocare in Italia con Conte. Ma poi siamo sicuri che al Mister questa operazione piacesse davvero? Il centrocampo dell'Inter ha bisogno di forza e di un mastino come mezzala. Barella, Sensi ok ma per l'Europa servono quantità e fisicità. Nel frattempo, da Barcellona, abbiamo capito che i soldi per la clausola non ci sono. Evviva. 50 milioni più due contropartite tecniche. A queste condizioni l'Inter non si siede e ad altre condizioni il Barcellona non ci arriva. Sarebbe giusto andare avanti con Lukaku e Lautaro per continuare a vedere quello che sono capaci di fare e hanno dimostrato nel girone di andata di questo campionato a metà.

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