Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Champions: che fatica! Ma nessuna isteria, please. Ci vuole un punto di vista nuovo. Anche per Mazzarri e Benitez. E un retroscena su Kasami

Champions: che fatica! Ma nessuna isteria, please. Ci vuole un punto di vista nuovo. Anche per Mazzarri e Benitez. E un retroscena su KasamiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 23 ottobre 2014, 00:002014
di Luca Marchetti
Nato a Terni il 6 maggio 1976, lavora a Sky come vice caporedattore e si occupa del coordinamento del telegiornale. Tra i volti più conosciuti del calciomercato per l'emittente di Rupert Murdoch.

Ancora una volta la Champions non regala sorrisi alle italiane.
E' sempre un campanello d'allarme. Non più di due settimane fa eravamo soddisfatti perché sembrava che il peggio fosse passato. All'inizio di questa stagione tuttosommato non era andata male: le due italiane avevano vinto entrambe. Un mese dopo è cambiato tutto.
La Juventus incappa in due sconfitte consecutive, la Roma (apprezzatissima anche fuori dai confini nazionali) ne prende addirittura sette.
E' questa la reale dimensione delle italiane? A questo punto dobbiamo dire di sì. Forse ci siamo soltanto illusi che il peggio fosse alle spalle. Ogni partita è una verifica, una prova, un ostacolo. Che ci ricorda come e quanto si può migliorare. Dipende anche dal mercato, ovvio. Dipende dalla nostra mentalità che deve modificarsi e pensare alla progettualità.
Fiducia e tempo devono essere le nostre parole d'ordine. Ma con convinzione. Altrimenti non serve a nulla. Saper gestire una sconfitta è diventato vitale. Tutte le nostre squadre devono affrontare un momento di difficoltà nella stagione. E in questo periodo chi, a mio avviso, sta interpretando al meglio il suo ruolo è Di Benedetto a Roma. Raffredda gli animi quando la temperatura si alza troppo, dà fiducia quando c'è bisogno di tirare sul il morale alla truppa. Queste certezze aiutano la società. Io non so se la Roma riuscirà a vincere quest'anno (ha sicuramente tutte le carte in regola) ma questo comportamento è di sicuro un arma in più, che (soprattutto in una città molto passionale come Roma) vale tanto quanto un ottimo acquisto di Sabatini.
Dicevamo della convinzione delle scelte. All'Inter si discute molto sul futuro di Mazzarri, se è l'allenatore giusto o no. Qualcuno addirittura suggerisce che finora non è stata cambiata la guida tecnica perché la situazione debitoria è pesante. E' di sicuro una chiave di lettura: ma se si insinua il dubbio della sfiducia è comunque finita.

E quindi fa benissimo Thohir a dimostrare in ogni occasione la sua gratitudine e fiducia per il lavoro dell'allenatore nerazzurro.
Così come è determinato De Laurentiis sul discorso rinnovo Benitez. Il presidente napoletano ha voglia di trattenere l'allenatore perché sa che con lui il Napoli può continuare a crescere. Ora bisognerà capire se Benitez ha le stesse intenzioni, visto che finora è stato determinante nella gestione (non solo sul campo) della squadra.
E' chiaro che i risultati, il rapporto con il gruppo e con la società continueranno ad essere determinanti per il futuro. Ma già da queste prime mosse di rinnovi e conferme possiamo affermare che qualcosa è cambiato. Programmazione e fiducia. Nonostante i brutti risultati in Champions.
Sperando che almeno in Europa League la tendenza cambi: perché va bene essere pazienti e cercare una progettualità vincente. Ma poi i risultati in qualche modo (alla lunga) devono arrivare. Altrimenti la strada imboccata potrebbe non essere quella giusta.
Nella serata di Champions un pizzico d'Italia sorride: due gol sono arrivati uno da Cerci e uno da Donati. Emigranti sotto il segno del mercato e delle necessità economiche italiane, visto che ormai, quando arriva un'offerta non si può rifiutarla.
E poi un retroscena su Kasami: l'ultimo giorno di mercato invernale di due anni fa saltò all'ultimo minuto il suo trasferimento al Pescara. Era al Fulham e avrebbe potuto tornare in Italia (era stato già al Palermo e nelle giovanili della Lazio). Finì in Svizzera, al Lucerna, nonostante il tentativo da parte dei dirigenti del Pescara di rendere comunque valido il trasferimento. In quell'occasione Mino Raiola (suo agente) diventò letteralmente una furia: se la prese con la connessione internet dell'albergo che ospita il mercato visto che a causa del mancato TMS il trasferimento non si perfezionò. Parole pesanti, accuse dure.
Dopo la Svizzera, ancora Fulham e poi la Grecia. Cinque partite in campionato e 3 gol. E da ieri sera anche quello pesantissimo contro la Juventus. Il suo portiere Roberto glielo aveva predetto: vinceremo uno a zero con gol di Kasami. Aveva detto di testa. Ha sbagliato di pochissimo. Esattamente come in campo, per la rabbia della Juve...