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Clamoroso dalla Cina: stop del governo alle spese folli per il calcio. Il Milan trema. Ma per Gagliardini all'Inter nessun problema. Juve, Dybala al Real per 100 milioni più Morata

Clamoroso dalla Cina: stop del governo alle spese folli per il calcio. Il Milan trema. Ma per Gagliardini all'Inter nessun problema. Juve, Dybala al Real per 100 milioni più Morata
venerdì 6 gennaio 2017, 00:002017
di Enzo Bucchioni

Qualcuno lo sperava, altri lo auspicavano, ieri sera a tarda ora è arrivata la vera bomba di mercato. Secondo il sito del Financial Times il governo cinese è stufo della corsa alle spese folli per i calciatori, non piace l’immagine negativa del Paese che viene fuori dal mercato calcistico cinese aperto in questi giorni. La Cina non vuol passare per un posto dove si buttano montagne di soldi facili, un problema di immagine, ma anche di cultura. L’Amministrazione Generale dello Sport, che potrebbe essere equiparata a un nostro ministero dello sport, ha fatto sapere che "certe cifre sono irrazionali, presto saranno messi dei tetti agli stipendi dei giocatori e alle spese per i trasferimenti, per riportarli entro ragionevoli limiti".

L’amministrazione dello sport ha aggiunto che le società che non dovessero rispettare i nuovi limiti saranno radiate dai campionati.

Manca una cosa importante, la data dell’entrata in vigore dei nuovi limiti e i limiti stessi.

In attesa di conferme e di ulteriori precisazioni, comunque, a naso non succederà nel giro di un giorno o due, ma la "controrivoluzione calcistica" sembra cominciata. Del resto le esagerazioni delle ultime settimane (38 milioni l’anno a Tevez) non potevano non allarmare e far scattare una reazione politica.

Il Bengodi è già finito?

Non del tutto, ma è possibile che certe cifre assurde siano ridimensionate e non è escluso neppure un intervento della Fifa per omologare i sistemi calcistici mondiali.

Che succederà in questo momento di vacatio?

Si scatenerà ancora di più l’assalto ai grandi e medi giocatori europei e sudamericani? Aspettiamoci di tutto.

Il discorso, se sarà confermato in questi termini, vale per le importazioni di giocatori. Niente è dato sapere (per ora) sugli investimenti che società di capitali o aziende cinesi stanno facendo all’estero per acquistare società calcistiche. A questo punto, però, visto che l’acquisto del Milan non è ancora definito e l’autorizzazione all’esportazione di capitali per Sino Europe Sports non è ancora arrivata, è logico far suonare qualche allarme.

Il governo cinese darà l’ok per una spesa enorme (quasi settecento milioni tra acquisto e risanamento del deficit) per una società calcistica?

E se dovesse dire no, salta tutto?

L’interrogativo va posto anche se fino a ieri gli stessi cinesi avevano sempre fatto sapere che l’interesse verso i grandi brand europei e italiani aveva come scopo far crescere l’attenzione e l’interesse per il calcio in Cina. L’obiettivosarebbe quello di far diventare il pallone un grande sport popolare e organizzare i mondiali nel giro di una ventina d’anni. Non vale più?

Vedremo. Comunque per questa cessione del Milan non c’è pace. La storia dei 200 milioni anticipati da società delle Isole Vergini ha fatto scandalo, ma non deve meravigliare. Non sarebbero paradisi fiscali. E chi pensa e ha scritto che sarebbero in realtà soldi di Berlusconi, credo sia leggermente fuoristrada. Mi sembra ingenuo pensare che un’operazione del genere (anche volendo) possa essere fatta impunemente, sotto gli occhi di tutti, in barba alle regole e a controlli fiscali in essere. In Italia può succedere di tutto, è vero, ma questa sarebbe da Paperopoli.

Nessun problema e nessun allarme, invece, per l’Inter. Suning ha già dato, e l’affare Gagliardini si farà. Semplicemente non può essere preso in prestito con obbligo di riscatto, i 23 milioni andrebbero a gravare sui bilanci in corso e in questo momento l’Inter non può fare operazioni per le regole del fair play finanziario. Per mettere il contratto nel bilancio dell’anno prossimo serve un prestito semplice e l’Atalanta (naturalmente) si vuole cautelare con un accordo blindatissimo e un incontro diretto con mister Zhang che ci sarà la prossima settimana.

Non ha problemi cinesi, ma spagnoli la Juventus. L’ottimo Barillà sul Corriere dello Sport ha rivelato nei giorni scorsi che Morata vuol tornare in Italia, a Torino ha lasciato il cuore. Sembrava una delle tante storie legate agli ex innamorati che giocano poco e invece c’è sotto di più.

Dalla Spagna insistono nel dire che il Real ha già un accordo con Dybala sulla base di uno stipendio altissimo, attorno ai dieci milioni di euro. La cosa non deve stupire, Ronaldo ha trent’anni e per gli spagnoli Dybala è il nuovo Messi: il Real non può farselo sfuggire.

E allora ecco cosa starebbe succedendo: il Real proverà a convincere la Juve offrendo 100 milioni più Morata. I bianconeri proveranno comunque a convincere Dybala ad allungare il contratto (lo hanno fatto anche con Pogba) ben consci che se il giocatore deciderà di andar via, a certe cifre di ingaggio il Real è imbattibile. Tanto vale monetizzare e reinvestire.

Ecco da dove nasce l’interesse deciso e l’attacco a Verratti che vi abbiamo già segnalato un paio di mesi fa. La Juve ha deciso di andare sul centrocampista per reinvestire la plusvalenza (più di 70 milioni) fatta per Dybala. Non è un caso che il procuratore stia dicendo che Verratti non vuole né Inghilterrà né Germania, ma solo Italia. E il giocatore stia ventilando l’addio al Psg. L’operazione è partita. La Juve andrebbe così a coprire il ruolo che fu di Pirlo con un giocatore giovane italiano, ma già esperto a livello internazionale. Non basta. Un altro grande obiettivo mai negato è De Sciglio. Non sappiamo cosa succederà con i nuovi proprietari cinesi, ma il terzino del Milan (scade nel 2018) per il momento non vuol rinnovare e la pressione bianconera su di lui è molto forte. Pista aperta per l’estate prossima. Nel frattempo la Juve ha strappato al Milan e al Napoli il giovane attaccante dell’Ascoli Riccardo Orsolini, 20 anni fra pochi giorni. Si parla di cinque milioni, sarebbe tanta roba. Resterà comunque all’Ascoli fino a fine stagione.