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Da salvatore della patria a tappo per il mercato, la dura vita di Kakà... l'uomo che segnerà l'estate del Diavolo... Intanto il Balo vale sempre di più

Da salvatore della patria a tappo per il mercato, la dura vita di Kakà... l'uomo che segnerà l'estate del Diavolo... Intanto il Balo vale sempre di più
mercoledì 18 giugno 2014, 00:002014
di Fabrizio Ponciroli
Nato a Magenta il 28/4/1974, giornalista professionista dal 2001. Vanta collaborazioni con diverse testate web e cartacee, oltre ad esperienze da telecronista. Opinionista Campionato dei Campioni. Direttore del mensile cartaceo CALCIO2000

2 settembre 2013, gli occhi di Kakà tornano a brillare. L'accordo con il Milan è raggiunto, il suo ritorno in rossonero sancito: "Finalmente a casa", dichiara, tronfio della sua scelta. Il popolo del Diavolo gioisce per il ritorno del figliol prodigo. Il Milan pensa di poter tornare grande, cavalcando il 22, quello che faceva la differenza ai tempi del Diavolo dominante in Italia (non molto) e in Europa (tantissimo). Bene, non è trascorso neppure un anno da quel fatidico 2 settembre 2013 e la situazione si è aggrovigliata in maniera tanto contorta da essere di difficile comprensione anche per qualsiasi psicologo di fama mondiale. Kakà, l'idolo rossonero, è ad un bivio: o va al San Paolo, la sua vecchia casa (ma non era il Milan?) o resta un altro anno in rossonero. Ci sarebbe un contratto che (ci fidiamo sulla parola) conferma come il brasiliano sia legato ancora per una stagione ai rossoneri ma, si sa, Ricardo non è uno qualunque. A lui si può tranquillamente concedere la chance di scegliere il proprio futuro in assoluta calma, senza fretta... Bel gesto ma strategicamente delicato. Il calciomercato dei rossoneri, infatti, è legato, a doppio filo, dalla decisione
che prenderà Kakà. Se resta, bisogna farlo giocare e, quindi, inutile puntare su un nuovo rinforzo per l'attacco o, meglio, ad un suo erede. Se parte, allora bisogna muoversi sul mercato e, attendere troppo, potrebbe far svanire alcuni obiettivi possibili... Insomma, da salvatore della patria (potenziale) a tappo per il mercato (certo).

Non una bella situazione... Personalmente ribadisco come sarebbe opportuno (e meglio per tutti) se Kakà chiudesse qui la sua avventura al Diavolo, in maniera tale da preservare quell'alone di magia che ancora si porta dietro, nonostante una stagione, l'ultima, non esaltante... Un addio che, di fatto, permetterebbe al Milan di risparmiare anche quattro milioni, netti... Soldi da reinvestire nel mercato. Come se non bastasse, una chiusura amichevole con Kakà lascerebbe il neo tecnico Inzaghi fuori da un possibile grande problema, ovvero l'impiego o meno dello stesso Ricardo. Ma, come detto, non si può "spingere" un mito a prendere una decisione, tra l'altro non semplice, in poco tempo. Potrebbe tentarci Galliani, amico fraterno del brasiliano, e forse lo farà. Un fatto è certo: restare fermi, immobili, aspettando che Kakà faccia la sua scelta non conviene a nessuno, forse neanche allo stesso Ricardo che, in cuor suo, si aspettava un ritorno "milanese" decisamente diverso... Kakà in stand by, Balotelli in crescita esponenziale. E' fatto risaputo: non c'è niente che possa valorizzare (o deprezzare) un calciatore più di un Mondiale. Prima della rassegna iridata, il cartellino di Super Mario viaggiava sui 15/18 milioni, ora si attesta sui 25/30... Dovesse segnare ancora, al Milan avrebbero un potenziale crack, sia che si decida di tenerlo, sia che si scelga di cederlo. Ci risiamo, anche qui si parla di scelte da fare...